E’ ormai risaputo come in Italia il pubblico dei lettori è quasi esclusivamente femminile. [1] Per contro, in Italia la maggioranza degli scrittori di letteratura giallo-noir sono uomini.
E' risaputo, le donne leggono di più fin dall'adolescenza, e non soltanto la narrativa di genere, come si potrebbe supporre.
Con l'eccezione dei lettori per professione (insegnanti, chi lavora nel settore dell'editoria, giornalisti), manca da noi uno zoccolo duro di uomini lettori, o comunque è fortemente ridotto. Le presentazioni di opere di narrativa sono frequentate per lo più da signore. Non faceva quindi eccezione la “chiacchierata” a ruota libera di Maurizio De Giovanni a Pistoia lo scorso aprile. Al termine dell'incontro ho fatto quattro chiacchiere con alcune delle signore presenti, tutte animate da passione (letteraria) per l'autore napoletano che, beato lui, crea personaggi che generano forte empatia nei lettori, al punto da schierarsi per quello a quell'altro personaggio femminile che vorrebbe conquistare il cuore del commissario Ricciardi, investigatore protagonista della serie dei gialli storici napoletani, creatura ombrosa e sofferente, e per questo tanto amata dalle donne (di carta e non). In molte si chiedevano chi, nel prossimo romanzo, avrebbe conquistato il cuore del commissario: Enrica, ragazza dabbene, o la signora più navigata e potente?
De Giovanni a questo proposito ha raccontato un aneddoto. Una signora lo ha fermato in un Caffè di Napoli per chiedergli di far sbocciare la storia d'amore fra i suoi beniamini. Un aneddoto molto simile lo raccontò Gianrico Carofiglio durante un'edizione del festival della letteratura di Mantova. Un signore, incrociandolo in libreria, gli chiese a bruciapelo come procedesse la storia con Margherita, fidanzata temporanea dell’avvocato Guerrieri, protagonista della sua serie poliziesca. La stessa cosa accaduta a Camilleri, con il suo pubblico diviso in fazioni: pro e contro Livia, fidanzata storica del commissario Montalbano. In tutti i casi era avvenuta una sovrapposizione totale fra autore e personaggio di carta.
Al di là dell'indiscussa bravura degli scrittori citati nel rendere talmente credibili le avventure delle proprie creature di carta, penso che l'interessamento per le sorti sentimentali dei personaggi sia tipicamente del pubblico femminile. Gli uomini, al massimo, tengono la contabilità delle conquiste del protagonista maschile. Comunque sia, gli scrittori possiedono una carta vincente per “fidelizzare” il pubblico femminile, quella della narrazione delle vicende personali del loro protagonista. Non mi viene in mente nessuna scrittrice italiana che sia riuscita a fare altrettanto.
[1] Nel 2013, oltre 24 milioni di persone di 6 anni e più dichiarano di aver letto, nei 12 mesi precedenti l'intervista, almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali. Rispetto al 2012, la quota di lettori di libri è scesa dal 46% al 43%.
Nel corso dell'anno ha letto almeno un libro il 49,3% della popolazione femminile e solo il 36,4% di quella maschile. La differenza di comportamento fra i generi comincia a manifestarsi già in età scolare, a partire dagli 11 anni. (Fonte Istat http://www.istat.it/it/archivio/108662)
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