Dopo il successo de La stanza n. 18 (1929), Mignon G. Eberhart ha conquistato i suoi lettori con il personaggio dell’infermiera Sarah Keate, che rende subito protagonista di una nuova avventura l’anno successivo: La trappola (The Mystery of Hunting’s End, 1930), che torna in edicola a maggio ne I Classici del Giallo Mondadori n. 1346.
Dalla quarta di copertina:
Innamorata di un assassino? Mary Kingery, figlia di un finanziere ucciso cinque anni prima in circostanze mai chiarite, non intende correre il rischio di sposare proprio il colpevole dell’omicidio. Riunisce allora nel padiglione di caccia di famiglia tutti coloro che erano stati presenti in quella tragica occasione, fra cui il futuro consorte. Per scoprire la verità e fugare ogni sospetto, convoca, a insaputa degli altri ospiti, anche l’investigatore Lance O’Leary e l’infermiera Sarah Keate, sua collaboratrice. A loro il compito, in una landa desolata sommersa dalla neve, di strappare la maschera a colui, o colei, che in quelle stesse stanze aveva impugnato l’arma del delitto. Una persona così fredda e sicura di sé da accettare tranquillamente il bizzarro invito, o così impaurita da non osare rifiutarlo. Di sicuro una persona che, vedendosi attirata in una trappola, non esiterà a colpire ancora. E ancora.
Ecco l’incipit:
Quello era senza alcun dubbio il luogo più desolato che avessi mai visto in vita mia. Non sembrava davvero possibile che dodici ore di viaggio da Barrington potessero allontanarmi tanto dal consorzio umano. Erano state due lettere a farmi andare laggiù.
Una, scritta con una calligrafia a me ignota, era firmata Mary Kingery, nome che mi ritornò subito in mente perché mi diverto a leggere le cronache mondane dei giornali di Barrington, e spesso mi ero imbattuta in quel nome.
Mignon G. Eberhart (1899-1996), statunitense, si è dedicata alla scrittura ispirandosi ai romanzi di Mary Roberts Rinehart. Maestra indiscussa di quel filone del mystery che vede un’eroina in pericolo, ha approfondito l’analisi psicologica dei personaggi con un successo tale da guadagnarle all’epoca la reputazione di “Agatha Christie d’America”. Tra le protagoniste delle sue storie, l’infermiera Sarah Keate e la scrittrice di gialli Susan Dare. Ha vinto lo Scotland Yard Prize nel 1931, il Grand Master nel 1971 e l’Agatha alla carriera nel 1995.
All’interno, il racconto Tre passi per guarire di Francesco Ravioli, Alice Ruggiero e Stefano Santarsiere.
La trappola di Mignon G. Eberhart (I Classici del Giallo Mondadori n. 1346), 182 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Alfredo Pitta
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