… è sempre la prima domanda che sgorga dalle vostre menti. Che se ne fa di un chilo di eroina pura un commissario di Polizia?… E la vostra seconda domanda. Come e dove se l’è procurata, dovrebbe prevedere un’articolata risposta. Una risposta che chiuda tutte le vostre perplessità. Niente di tutto questo. La roba è stata rubata… appropriazione indebita. Certo!… Sono stato io a rubarla, quando ne ho avuto l’occasione, quasi otto anni fa… Ho intravisto la possibilità di procurarmi la roba e non mi sono tirato indietro. Fa parte della necessità di avere sempre i mezzi più idonei a disposizione…
Pietro Malavasi, commissario di Polizia, è un’anima inquieta, soprattutto dopo la morte improvvisa della moglie. E un servitore ligio dello Stato, in nome del quale si è creato un fondo personale: soldi per il lavoro. Da investire per pagare informatori, procurarsi materiale e appoggi logistici. Una mansarda, per esempio, in comodato gratuito, come secondo ufficio. Tutto quanto concorre a portare meglio a termine il proprio lavoro. Perché, alla fin dei conti, è lui giudice di se stesso, l’unico, con la sicurezza che nessuno potrà mai avanzare obiezioni. Almeno, finché non verrà scoperto.
Osservare, riflettere, concludere: ecco le chiavi della missione di Malavasi. Il quale, a distanza di anni, è ancora ossessionato dal corpo di una ragazzina down violentata, uccisa e sepolta alla periferia di Milano. Un fagotto di nylon, condensato di umidità. Segni e ferite sparse sul corpo: il linguaggio di meccanismi tortuosi dell’aberrazione umana. Dopo sei anni di silenzio, quel volto adolescente si ripresenta al commissario: la morte di un notaio insospettabile porta, infatti, alla luce un traffico di video pornografici e giochi pedofili. Una mosca cieca che imprime un’accelerazione imprevista alle indagini e mina nel profondo le certezze morali di Malavasi.
Mosca cieca è una storia forte, dura e avvincente. Incalzante e scandita con ritmo, fin dalle prime pagine. Giuseppe G. Gottardi, medico di professione, è al suo secondo romanzo e promette di turbare ancora le notti dei lettori.
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