Sesta avventura per Oliver McKeown, meglio noto come Banshee, questo mese in edicola nella storica collana Segretissimo (n. 1610): Alba rossa a West Papua, firmato come sempre da Jack Morisco.
Dalla quarta di copertina:
Quello dell’infiltrato è il peggior destino che possa capitare a un agente d’intelligence. Lo sa bene Oliver McKeown, nome in codice Banshee, ora che c’è da tirare fuori dai guai un collega dei servizi di Singapore sotto copertura in una cellula della Jemaah Islamiya. L’infiltrato deve sapersi staccare dalla famiglia e dalla sua donna, lasciandosi alle spalle la vita passata per immergersi totalmente nella nuova. Massima aspirazione casomai venisse smascherato? Una morte rapida. Il volontario Jimmy ha avuto il coraggio di infilarsi in un nido di cobra e da troppo tempo non dà più notizie: occorre un’azione di forza, per salvarlo. Ma quando Banshee e il suo team irrompono nel covo degli integralisti, la scena è da incubo. Poi sarà caccia spietata ai tagliagole, guidati da un nuovo capo a cui nessuno sa ancora dare un volto. La loro pista conduce a una miniera d’oro tra le foreste di West Papua, Indonesia. Ed è forse là che l’incubo potrà avere fine.
Ecco l’incipit:
— Preoccupato?
Le parole di Faisal strapparono Banshee ai suoi infausti pensieri, forzandolo a sollevare gli occhi verso il pakistano al di là del tavolo. C’era qualcosa di dissoluto nell’avidità con cui il suo nuovo junior partner stava finendo di spazzolarsi una ciotola di bubur kampiun, il budino di riso e zucchero di palma che a quell’ora della notte costituiva l’unica scelta ancora disponibile in fatto di dessert alla mensa del JID.
— Ti verrà il diabete, se non ci dai un taglio coi dolci — gli borbottò di rimando.
Faisal scrollò le spalle, come a significare sublime indifferenza. — Morirò prima di sovraesposizione a piombo e polvere da sparo. — Poi aggrottò le sopracciglia e incontrò il suo sguardo. — Ma ti sembra una risposta? Che te ne frega delle mie abitudini alimentari?
Banshee sbuffò a labbra contratte cercando di tenere a bada l’ansia e si guardò attorno. A parte loro, e senza contare la cassiera dietro il banco, nella mensa c’erano solo altri tre agenti, tutti e tre cinesi, tutti e tre seduti a un tavolo d’angolo a bere birra, scambiarsi facezie ed esplodere a getto continuo in grasse risate. Non erano mai in molti a farsi le notti in sede al JID, ovviamente escludendo gli operatori della sala telecomunicazioni che a turni assicuravano il servizio 24/7.
— Se sono preoccupato? Perché, tu non lo sei? Quante ore sono passate?
Il suo partner posò la ciotola ormai vuota e si portò alle labbra la lattina di Coca-Cola. Mandò giù un sorso, poi sbirciò l’orologio. — Quasi sei. È l’una meno dieci.
Banshee pestò con forza la mano sul tavolo, facendolo sobbalzare. La cassiera, una florida donna di Bukittinggi, alzò lo sguardo sorpresa, poi tornò a dedicarsi alla lettura della sua rivista.
Jack Morisco è l’alter ego di Giancarlo Narciso, autore giramondo che ha vissuto in Asia gran parte della sua vita adulta. Con il suo vero nome ha firmato la trilogia di Rodolfo Capitani composta da Incontro a Daunanda (premio Scerbanenco 2006), Singapore Sling (premio Tedeschi 1998) e Le zanzare di Zanzibar. Ha scritto inoltre i romanzi Otherside (terzo classificato al premio Azzeccagarbugli 2011), Solo fango, Un’ombra anche tu come me, Sankhara (finalista al premio Scerbanenco 2002), I guardiani di Wirikuta, il monologo teatrale Eclissi e numerosi racconti. Come Jack Morisco ha firmato la serie di Banshee finora composta dai romanzi Furia a Lombok, Le tigri e il leone, L’arma birmana, Manila Sunrise, Dossier 636, e il racconto lungo Dili Overnight, tutti pubblicati su Segretissimo.
All’interno, il racconto LEX: Operazione Spider di Errico Passaro.
Banshee: Alba Rossa a West Papua di Jack Morisco (Segretissimo 1610), 252 pagine, euro 4,90
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