Mercenari di Marco Bettalli, Carocci 2013.
Grande mia passione la storia che si accompagna e accumula con quelle del romanzo poliziesco, della letteratura satirica e degli scacchi. Per cui graditissimo l’omaggio dell’amico Marco Bettalli, professore di storia greca all’Università di Siena (anche lui scacchista). Su un argomento, la guerra, che mi ha sempre colpito fin da ragazzo, quando ammiravo la stampella volante di Enrico Toti o la mano bruciata di Muzio Scevola.
Qui trattasi di mercenari, uomini che offrivano il proprio corpo per le battaglie in cambio di qualcosa di concreto, terre o denaro, cercando di riscattare una condizione precaria. Spazio vasto come il tempo in cui vivono. La caratteristica principale del mercenario nella Grecia antica è l’”ambiguità”. Ora esaltati, ora criticati: giovani desiderosi di avventura e arricchimento; esuli per motivi politici, maschi adulti per tradizione a combattere al servizio di stranieri. Da ogni polis del Mediterraneo. Famosi gli Arcadi, combattenti valorosi, e i Cari per l’innovazione nell’armamento. Numeri che oscillano da 2.000 a 30.000 citati da Erodoto in Egitto.
Paga sicura? Mica tanto se i committenti sono le pòleis. Pagamento in ritardo (2 oboli al giorno) e che i mercenari si arrangiassero con le scorrerie e i bottini di guerra. Più sicura con qualche re egiziano, e in seguito con Alessandro Magno. Armatura in bronzo, elmo, corazza, a cui si aggiungono altri pezzi a coprire il corpo e uno scudo rotondo e convesso (l’hòplon). Ed ecco l’oplita della leggendaria falange. Meno coperti i peltasti, per avere maggiore movimento, poi gli arcieri e i frombolieri (famosi quelli di Creta e di Rodi).
Gli eserciti erano seguiti da una infinità di persone: schiavi, mercanti, prostitute, danzatrici, flautiste. Universo invisibile, però sappiamo che al seguito del famoso esercito dei Diecimila le persone non erano inferiori a quelle dei soldati (tanto per avere un’idea).
Un lavoro prezioso di ricerca e di studio con una quantità innumerevole di spunti: gli storici antichi, i condottieri, la guerra terrestre e quella navale, Atene, Sparta, la Persia, l’Egitto, le problematiche interpretative portate avanti con una scrittura solida e nello stesso tempo di sicura attrattiva.
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