La Garzanti continua a pubblicare i romanzi di Sophie Hannah, una vera maestra nel campo del thriller psicologico e in poco tempo si è conquistata uno stuolo di fedeli lettori che gradiscono moltissimo le sue storie di traumi, tradimenti, incubi e verità inconfessabili che affondano le loro radici nelle ossessioni più buie dell’animo umano.
Ora abbiamo la possibilità di leggere il suo settimo romanzo dal titolo Non l’ho mai detto (Kind of Cruel, 2011).
La protagonista, una donna di nome Amber Hewerdine, una casalinga perfetta ed è una madre amorevole nei confronti di due bambine che non sono due, ma sono le figlie della sua migliore amica, Sharon morta in un incendio doloso della casa e lei, tempo prima, aveva promesso alla sua amica che in caso di incidente avrebbe provveduto ad allevare come proprie le due bambine.
Nello stesso periodo che le bambine sono andate a vivere in casa sua, Amber ha iniziato a soffrire di una persistente insonnia, così dopo un poco di tempo decide di rivolgersi a un terapeuta che promette di curare l’insonnia con l’ipnosi.
Anche se scettica, decide di iniziare la cura, durante l’ipnosi dirà frasi sconnesse che lei ritiene senza senso ma che la collegano alla morte di una donna che lei non conosce.
La donna innervosita lascia lo studio ma dopo poco tempo sarà interrogata dalla polizia e arrestata proprio per omicidio.
A investigare sarà il detective Simon Waterhouse e sua moglie Charlie Zailer che dovranno “aprire” i segreti nascosti all’interno della famiglia di Amber, tra verità “vere” e altre distorte, tra amore, rabbia e odio.
l’autrice:
Sophie Hannah vive a Cambridge con il marito e i due figli. È poetessa e autrice di racconti che le hanno valso premi prestigiosi, tra cui il Daphne Du Maurier Festival Short Story Competition. I suoi romanzi, editi in sedici paesi, sono sempre al vertice delle classifiche a poche settimane dall'uscita. Con Garzanti ha pubblicato anche Non è mia figlia, Non è lui, Non ti credo, Non è un gioco, La culla buia e Non è come pensi.
la quarta:
Amber Hewerdine è una madre perfetta. Nessuno meglio di lei sa prendersi cura di Dinah e Nonie. Due bambine adorabili, anche loro perfette. Le figlie che ogni madre vorrebbe per sé.
Ma non sono sue.
Dinah e Nonie sono figlie di Sharon, la migliore amica di Amber, morta un anno prima nell'incendio doloso della sua casa. A lei Amber aveva fatto una promessa: prendersi cura di loro, amarle come una madre.
Quando Amber decide di rivolgersi a una terapeuta per risolvere il problema d'insonnia che la tormenta da qualche mese, è sfiduciata e scettica. Non si aspetta nulla. Non si aspetta di sussurrare, durante l'ipnosi, una frase sconnessa e apparentemente insensata, che la collega alla morte di Sharon. Quelle poche, fatali parole non significano niente per lei, ma sconvolgono la sua esistenza. La costringono ad abbandonare una vita che non lascia mai spazio al dubbio e a chiedersi chi è veramente: una madre perfetta o un'assassina inconsapevole e spietata? La risposta è celata in un mondo fatto di ombre e silenzi, in cui la forza di un trauma antico torna a vivere nel presente. Un mondo che ben presto sfugge al controllo di Amber, sospesa tra conscio e inconscio, colpa e innocenza. Eppure la soluzione va trovata subito, perché, due ore dopo, la polizia ferma Amber sospettandola di omicidio.
Ricercare la verità, per il detective Simon Waterhouse e sua moglie Charlie Zailer, è come calarsi in un pozzo scuro, dove si nascondono i segreti sepolti della famiglia di Amber. E la luce, in cima, è sempre più distante e deformata da un caleidoscopio che distorce l'amore in gelosia, la rabbia in odio, il risentimento in vendetta… Fino a che il buio inghiottirà ogni cosa.
Non l’ho mai detto di Sophie Hannah (Kind of Cruel, 2011)
Traduzione Serena Lauzi
Garzanti, collana Narratori Moderni, pagg. 443, euro 18,60
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