Al telefono: “Ma sei sicura?”

“Sì, vestiti bene Smetto quando voglio lo danno solo nella sala 8, quella col riscaldamento guasto”

“Mi stai dicendo che la giacca a vento non basta?”

“Meglio anche calzettoni e scarpe pesanti”

“Mica metterò i Moon Boot?”

“E non dimenticare sciarpa e guanti”

“E magari pretendi pure la calzamaglia da sci sotto i jeans!”

“Io ti ho avvertita, poi non lamentarti!” 

Una volta nella sala 8 sorprendiamo una decina di spettatori assiderati, evidentemente impreparati “Ma qui dentro c’è il polo!” fa uno di loro alzandosi “Ora quelli in ingresso mi sentono!” dopo un po’ torna con due addetti del multisala. 

“Noi vi avevamo avvertiti prima di fare il biglietto che il riscaldamento era guasto!” 

“Ma mica pensavamo che facesse un freddo simile, e cosa aspettate a ripararlo? Noialtri siamo appena guariti dall’influenza!” 

“L’unica cosa che possiamo fare è concedervi di cambiare sala…” fa un addetto sarcastico. 

“Concederci? Voi ci CONCEDETE di cambiare sala?” 

“Più di così non possiamo fare!” La famigliola impettita si alza e se ne va. 

“Andiamocene! Ah ma non finisce qui! Abbiamo fatto 30 km per questo film e loro ci CONCEDONO di vederne un altro che non ci frega nulla!” 

Uno degli addetti al multisala ci guarda con sospetto, siamo talmente imbacuccate che ci manca solo Armaduk “E voi non uscite?” 

“No, no, noi restiamo”.

Una panoramica notturna di una Roma che pare Los Angeles, una bella fotografia acida e satura e un montaggio fresco e veloce non bastano a farti smettere di guardare l’orologio nel secondo tempo di questo Smetto quando voglio (complice forse il gelo in sala) debitore di Breaking Bad, che ci appare discontinuo, ma appena esci a scaldarti già non ci pensi più e ti domandi solo se Sydney Sibilia si chiami così per davvero.

SMETTO QUANDO VOGLIO - Italia 2013 – 100’ 

Regia: Sydney Sibilia 

Con Edoardo Leo, Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero de Rienzo. 

Roma. A Pietro Zinni, ricercatore universitario di 37 anni, viene negato il rinnovo dell'assegno di ricerca. Per non seguire il destino di altri amici accademici finiti in strada, s’ingegna a sintetizzare una nuova sostanza stupefacente tra quelle non ancora messe al bando dal ministero. La cosa in sé è legale, ma lo spaccio e il lucro che ne derivano no, e dopo un decollo col botto le cose prenderanno una brutta piega... 

È sconsigliabile vedere The wolf of Wall Street e American Hustle di seguito, perché ti sorge il dubbio di veder svolto lo stesso compito in variante anni ’80 e anni ’70 (il primo più divertente, ma troppo lungo). 

Si passa dalle giacche con spallone finte del primo ai ricci finti e riporti del secondo in trame che trattano ascesa e caduta di truffatori che collaborano con l’FBI per ottenere sconti di pena. 

Al bravo Di Caprio, ormai a suo agio nella parte del riccone dannato dopo The aviator e Il grande Gatsby, auguriamo di ottenere finalmente il meritato Oscar che gli permetta almeno di cambiare copione.

 

THE WOLF OF WALL STREET - USA 2013 – 180’ 

Regia: Martin Scorsese 

Con: Leonardo Di Caprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler.

Il giovane broker Jordan Belfort viene assunto e licenziato dalla L.F. Rothschild lo stesso 19 ottobre del 1987, giornata nera di Wall Street. Sveglio e ambizioso risale la china fondando la Stratton Oakmont, che rapidamente gli assicurerà fortuna, denaro, donne e molta droga. Condurrà una vita da nababbo fino a che i primi affari sbagliati e l’FBI non lo metteranno alle strette.

Perduti moglie, amici e denaro sarà costretto a patteggiare.

 

AMERICAN HUSTLE – USA 2013 – 138’ 

Regia: David O. Russell. 

Con: Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper, Jeremy Renner, Jennifer Lawrence. 

Con l’operazione Abscam l'FBI negli anni '70 incastrò alcuni membri del congresso con l'aiuto di una coppia di noti truffatori. Irving Rosenfeld, che per anni aveva guadagnato promettendo a persone disperate cifre grosse in cambio di cifre piccole senza mai corrispondere nulla, e la compagna Sydney Prosser saranno costretti ad aiutare l'FBI nell'organizzazione di una truffa ai danni di politici e mafiosi. Nessuno però metterà in conto la devastante presenza della vera moglie di Irving (breve ma magistrale interpretazione della splendida Jennifer Lawrence).

Ottima prova di Virzì in questo Il capitale umano il film più amato da La schermitrice di questo inizio 2014. Con un umorismo appena abbozzato rispetto le precedenti pellicole si arriva alla fine dei 109’ con la voglia di vederne ancora. La polemica dei brianzoli impermalositi per la scelta del loro territorio per un racconto che potrebbe essere ambientato ovunque, si spera abbia contribuito solo a portare più spettatori al cinema.

 

IL CAPITALE UMANO – Italia 2014 – 109’ 

Regia: Paolo Virzì 

Con: Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio. 

Il film è liberamente tratto da un thriller di Stephen Amidon ambientato nel Connecticut. 

Un cameriere mentre rincasa di notte in bicicletta viene investito da un SUV che lo lascia a terra agonizzante. L’evento coinvolgerà due famiglie diversamente dislocate nella scala sociale e la ricerca del colpevole, vissuta attraverso gli occhi dei singoli protagonisti, non riserverà sconti a nessuno 

Dopo Non è un paese per vecchi ecco un’altra storia senza speranze tratta da un romanzo di Corman McCarthy. Il bravo Michael Fassbender si lascerà trascinare nella disperazione per 111’ senza opporre resistenze e i pochi spettatori che si aspettano un colpo di coda con riscossa finale ci resteranno malissimo. Non passano inosservate le interpretazioni dei tre sex symbol maschili qui, purtroppo, vestiti e la performance di Cameron Diaz che fa sesso in spaccata con un Ferrari giallo.

Dopo di lei il boccheggiare dei pesci gatto non sarà più lo stesso.

 

THE COUNSELOR – USA, Gran Bretagna 2013 – 111’ 

Regia: Ridley Scott 

Con: Michael Fassbender, Penelope Cruz, Cameron Diaz, Javier Bardem, Brad Pitt, Toby Kebbell, Rosie Perez, Dean Norris, Natalie Dormer, Goran Visnjic

Tre affaristi malavitosi e un avvocato si mettono nei guai col cartello per il furto di una partita di droga. Per l’avvocato, fresco innamorato di Penelope Cruz, convinto per la prima volta a mettersi in un affare più grande di lui non ci sarà scampo. La vendetta del cartello sarà inesorabile, perché come spiega Brad Pitt: "Non è che quelli non credano nelle coincidenze, sanno che esistono, solo non ne hanno mai vista una". Ogni conseguenza verrà raccontata nei minimi dettagli dai verbosissimi protagonisti e non ci sarà bisogno di guardare il contenuto del DVD che verrà recapitato sul finale all'avvocato, per conoscerne il contenuto.

È l’adattamento per lo schermo di uno spettacolo di David Ives l’ultima fatica di Roman Polanski.

Due protagonisti che recitano su un palcoscenico tra i resti di una logora scenografia di Ombre rosse. Venere in pelliccia non annoia il suo pubblico, a parte un signore seduto al fianco de La Schermitrice che russerà sonoramente per tutto il tempo e che poi negherà di aver dormito. Si esce dubbiosi su alcuni punti consultandosi con altri per scoprire che ognuno lo spiega a modo suo e nessuna spiegazione è uguale alle altre. Grande interpretazione della Seigner e di un Amalric identico a Polansky da giovane.

 

VENERE IN PELLICCIA – Francia, Polonia 2013 – 96’ 

Regia: Roman Polanski 

Con: Emmanuelle Seigner, Mathieu Amalric  

Thomas, regista teatrale in cerca dell'attrice giusta per il ruolo di Vanda per l’adattamento del suo Venere in pelliccia di Leopold Von Sacher-Masoch, viene bloccato fuori tempo massimo da Vanda, una volgare e non più giovane attricetta apparentemente inadatta al ruolo che insiste per fare il provino. La prova cominciata sotto i peggiori auspici sorprenderà Thomas e darà inizio a un ambiguo gioco a due che presto ribalterà i loro ruoli sul palcoscenico. 

Che il parrucchiere di Javier Bardem sia con voi!