Una giovane donna uccisa con tre ferite di arma da taglio, una catena di omicidi tutti uguali che affiora dal passato. Sul cammino di Adamsberg, lo svagato commissario che ama zigzagare tra deduzioni che ai piú paiono del tutto incongrue, c'è il misterioso Tridente. Il commissario sa chi è l'assassino, ma anche il Tridente conosce Adamsberg. E torna, come il suo peggiore fantasma, per metterlo davanti all'unico nemico di cui avere paura: se stesso. Adamsberg stavolta è davvero nei guai.
Fred Vargas gioca le sue carte migliori in un romanzo di superba e classica architettura, che si snoda tra Parigi e il Québec coperto di neve. Per settimane ai primi posti delle classifiche in Francia, best-seller in Germania, Sotto i venti di Netttuno ha consacrato la Vargas come la nuova regina del giallo.
All'origine del "caso Vargas" in Francia, dove i suoi romanzi raggiungono regolarmente il vertice delle classifiche, e in tutta Europa ci sono lo stile ironico e incisivo, la capacità di prendere per mano il lettore fino alla rivelazione finale, e l'accuratezza nei dettagli piú sorprendenti, che le viene dalla passione medievalista e dalla professione di zooarcheologa. Da qui il gusto per la detection, per le impronte, le tracce, le piccole cose senza importanza che permettono di dedurre, per una qualche "associazione di idee", la soluzione di un caso. E c'è naturalmente la simpatia con cui è ritratto il mondo del commissariato di polizia del tredicesimo arrondissement di Parigi, a cominciare da Jean-Baptiste Adamsberg e dal suo vice, il coltissimo e iperrazionalista Danglard (ma in questo romanzo brilla anche la stella del tenente Retancourt, capace di "indirizzare l'energia come vuole"...) Adamsberg invece è uno «spalatore di nuvole», preferisce aspettare le soluzioni invece di cercarle: peccato che stavolta non possa proprio permetterselo. Dal passato torna a ossessionarlo la figura gigantesca del giudice Fulgence, un uomo crudele di assoluto potere, che a suo tempo, quando Adamsberg era molto giovane, cercò di incriminare per omicidio suo fratello, poi scomparso. E ci sono tutti quei cadaveri con i segni di tre ferite, opera sicuramente di un tridente… In questo nuovo romanzo meglio che in altri il lettore potrà capire perché la Vargas parli del romanzo poliziesco e giallo come di «una forma di autocoscienza», e perché li definisca, all'ombra di Nettuno e del suo tridente, «il ramo mitologico della letteratura contemporanea».
Fred Vargas è uno pseudonimo. L'autrice ha deciso di adottarlo in omaggio alla sorella gemella Jo, una pittrice che nelle sue opere si firma appunto Vargas (Vargas è il cognome del personaggio interpretato da Ava Gardner nel film La contessa scalza). È figlia di una chimica e di un surrealista. È ricercatrice di archeozoologia presso il Centro nazionale francese per le ricerche scientifiche (CNRS), ed è specializzata in medievalistica. Per cinque anni ha lavorato sui meccanismi di trasmissione della peste dagli animali all'uomo. Scrive tutti i suoi romanzi in ventuno giorni, ossia durante il periodo di vacanza che si concede ogni anno. Poi rivede i suoi romanzi (il cui editor privilegiato è sempre la sorella) per tre o quattro mesi. Scrive dall'85. Dal '92 ha pubblicato quasi un libro l'anno. Sous les vents de Neptune è il suo dodicesimo titolo e ha venduto in Francia 240.000 copie; nel 2004 le vendite complessive dei suoi libri ammontavano all'incirca a 1.400.000 copie. È tradotta in 22 lingue. È considerata l'anti-Patricia Cornwell. A tal proposito, ha dichiarato che «il poliziesco è una specie di favola, ironica o tragica o cerebrale. Non sopporto i gialli ultraviolenti che raccontano crimini complicatissimi (che nella realtà non esistono): un delitto è sempre semplice». Di Fred vargas Einaudi ha pubblicato finora Chi è morto alzi la mano, Io sono il Tenebroso, Parti in fretta e non tornare.
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