È convinzione di molti che il fumetto, in quanto ritenuto a torto in Italia una forma d'arte minore legata esclusivamente ad un pubblico infantile, non sia indicato per raccontare storie incentrate su argomenti caldi come politica e impegno sociale.
Queste persone dovranno ricredersi dopo aver letto La firma, volume pubblicato per conto di Tagete Edizioni, che inaugura la collana, ideata e diretta da Gianluca Caputo, Fumetti Crudi.
Scritto e disegnato dal giovane autore barghigiano Nazareno Giusti, questo libro, attraverso il ritratto dell'operaio e sindacalista italiano Guido Rossa, assassinato durante gli anni di piombo dall'organizzazione di estrema sinistra delle Brigate Rosse, offre una lettura dei giorni del terrorismo molto approfondita dal punto di vista storico.
Fanno da cornice alla trama, molto accurata e precisa sia per quanto riguarda il contesto sociale e culturale di quegli anni che la biografia del personaggio introno a cui ruota la vicenda, tavole realizzate in modo naturale e semplice con vignette disposte in maniera istintiva ma funzionale alla narrazione senza inutili virtuosismi, schemi rigidi e griglie che renderebbero la lettura lenta e macchinosa.
I brevi capitoli in cui è divisa la storia sono introdotti da citazioni di giornalisti, magistrati, politici, vittime del terrorismo e gente della strada che sottolineano la drammaticità degli avvenimenti che hanno portato un uomo ad essere ucciso solo per aver compiuto il suo dovere.
Degno di nota anche il segno di quest'opera in cui l'artista lucchese, che denota grande maturità grafica, con pochi tratti essenziali resi da matite, pennarelli e inchiostro di china diluito, va dritto al cuore della vicenda, in cui si mischia politica e vita vissuta, tenendo il lettore incollato alle pagine dell'albo fino all'ineluttabile finale.
Un'ultima curiosità da mettere in evidenza è che per inquadrare gli eventi raccontati in un ambito più ampio e definito questo tomo si conclude con brevi trattazioni della vita di Guido Rossa, delle circostanze che hanno portato alla sua morte, della storia delle Brigate Rosse e degli atti criminosi di questa associazione e di come il regista Giuseppe Ferrara abbia realizzato sull'episodio un film, Guido che sfidò le Brigate Rosse, che è uscito nei cinema due anni dopo la sua ultimazione.
Alla luce di quanto scritto non si può che consigliare la lettura di questo libro ad ogni appassionato di fumetti e sperare che iniziative come questa riescano ad avvicinare i più giovani alla storia recente del nostro paese spesso dimenticata o strumentalizzata.
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