Una sfida a distanza fra due uomini duri e determinati. Due individui invisibili persi fra le maglie della guerra e dei segreti più inconfessabili, fra le macerie fumanti delle Torri Gemelle e le nuove pieghe di un terrorismo sfuggente e imprevedibile. Lui è Pilgrim (il pellegrino), un agente di un’unità fantasma dei servizi segreti americani, un uomo senza identità, un’ombra impalpabile che ha saputo scalare i vertici dei servizi sino a divenire una vera e propria leggenda vivente. Un uomo dal passato tormentato e dal presente incerto, che crede di aver abbandonato un mondo, quello delle spie, che lo aveva catturato e formato, sfruttato e trasformato, ma quello stesso mondo ha ancora bisogno di lui, delle sue incredibili capacità, della sua feroce determinazione. Il tutto per catturare la sua nemesi, un uomo altrettanto letale e determinato, preparato e crudele, il Saraceno, mujaheddin leggendario del conflitto sovietico-afgano, che adesso è determinato a portare a termine la sua spietata vendetta verso l’odiato occidente e per fare questo sarà pronto a scatenare l’apocalisse.
Pilgrim di Terry Hayes è pubblicato in Italia da Rizzoli, e costituisce l’esordio letterario di uno sceneggiatore che ha lavorato a grandi film come Mad Max, Ore 10 calma piatta, From Hell e tanti altri. Insomma un autore che sa cosa sia la tensione, il brivido, quell’impalpabile elettricità che attraversa tanto la pagina scritta, quanto le sequenze di un film.
Il romanzo di Hayes è assolutamente sorprendente e magnificamente eccessivo. Sorprendente perché riesce a compiere una spettacolare contaminazione fra thriller, spionaggio, noir e romanzo apocalittico, eccessivo perché riunisce in se più di un romanzo, le dimensioni consistenti dell’opera (quasi 900 pagine), consentono un incredibile succedersi di eventi e situazioni assolutamente mozzafiato, con continui e ben congegnati colpi di scena, momenti di pura adrenalina, fra sparatorie e inseguimenti, e momenti riflessivi, con equilibrate e profonde considerazioni sul mondo che si trasforma, i rapporti familiari e l’evoluzione di un individuo.
Il romanzo ha una grande carica di tensione e le pagine scorrono impazzite fra le dita, trascinano via come un fiume in piena a cui è inutile opporsi si può solo lasciarsi trascinare cercando di rimanere a galla. Non vi è un solo moneto di stanca, nemmeno un passaggio a vuoto, nonostante le dimensione tutto è coeso, tutto è ben congegnato, i conti tornano perfettamente, dall’inizio alla fine.
La narrazione in prima persona da parte di Pilgrim e il taglio cinematografico delle scene coinvolgono il lettore, la scrittura fluida e veloce danno fascino a una storia che si rivela ben più complessa e profonda di quanto la trama potrebbe far pensare
Ma quello che sorprende più di tutto in questa storia ad alto tasso di adrenalina e action è la costruzione dei personaggi, e non solo i protagonisti, ma anche i comprimari. Tutti sono sfaccettati e approfonditi, reali e dolenti, assolutamente affascinanti. Le lunghe digressioni in cui si racconta il passato di Pilgrim e del Saraceno contribuiscono a crearli dal nulla, a plasmarli dal loro passato. Superata la metà del romanzo si ha la netta sensazione di conoscerli, di poterli capire e accompagnare nelle loro mosse. Personaggi veri e profondi che attraversano l’arco narrativo portando con se anche la loro trasformazione personale, la loro maturazione e la loro vita.
Un romanzo che cattura dalla prima all’ultima pagine, impossibile abbandonarlo, si può solo prendere parte alla caccia.
Uno dei migliori thriller degli ultimi anni. Una lettura da non perdere!
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