La prima bella impressione che si ha leggendo Soglia critica è che il suo autore, Alessandro Prandini, sia un forte lettore, appassionato e divertito da ciò che legge, impegnato a trasmettere le stesse sensazioni in quello che scrive.
I libri e l'amore per la lettura emergono nel romanzo in momenti sorprendenti. L'assassino, appostato in attesa del momento migliore per passare all'azione, inganna l'attesa leggendo un libro e sempre un libro – Bel ami di Maupassant – con una citazione scritta a penna in prima pagina, diversa da omicidio a omicidio, viene utilizzato come firma del delitto appena commesso.
È un romanzo intrigante che unisce le regole del giallo classico dall'intreccio verosimile, ad una attenta presentazione dei vari personaggi, tutt'altro che stereotipati. Come persone in carne ed ossa, hanno un loro privato, un quotidiano che devono gestire tra l'invadente lavoro che svolgono e la risicata vita personale.
La storia è ambientata nel caldo estivo di Bologna dove il commissario Scozia – separato e con un figlio adolescente – e la collega vicecommissario (e amante) Sara Fiorentino – giovane, spregiudicata e con tutta l'esultanza della gioventù – si ritrovano alle prese con dei delitti tutti identici: vittime uccise nella loro abitazione, legate e soffocate per mezzo di un sacchetto di plastica e una firma: lo stesso libro e una scala.
La storia si dipana tra l'ambiente lavorativo e quello privato; con la stessa cura, lo scrittore, descrive i luoghi dei delitti e le magagne quotidiane dei protagonisti.
Vediamo per esempio il commissario Scozia, alle prese con il figlio che condivide con la ex moglie, con la spesa da fare, la cena da preparare, e l'impegno a cercare di mantenere un piccolo spazio per sé stesso, includendo le ore di sonno, l'amore e il relax con un bicchiere di brandy – rigorosamente il Solera Gran Riserva – e il pianoforte.
Anche con Sara Fiorentino si lascia spesso l'ambiente lavorativo per entrare in una dimensione più intima che aiuta moltissimo a caratterizzare i personaggi. In lei, per esempio, si avverte una “leggerezza” diversa. Ugualmente presa dal lavoro, il suo tempo libero trascorre con un'amica, progettando una vacanza, una visita ad una mostra d'arte, oppure altro, ma sempre qualcosa di molto piacevole e divertente, inclusi gli uomini da sedurre! Ma tutto con l'allegria, l'ironia e la superficialità tipica di chi è più giovane, forse più spensierato, di chi di sicuro non può ancora vantare un matrimonio fallito alle spalle.
Un giallo con molto ritmo e colore, ambientato in una Bologna misteriosa, dove un assassino sa già chi colpire e si aggira sotto i portici con uno zaino che ha al suo interno tutto l'occorrente per i suoi omicidi tutti uguali.
Per capire quale significato ha il libro ritrovato ogni volta sul luogo del delitto, per comprendere quello che rappresentano le citazioni riportate sulla prima pagina e svelare perché, accanto ad ogni cadavere viene ritrovata una scala, c'è la necessità di calarsi completamente nelle indagini. Seguire le scoperte, ma anche le deduzioni di Scozia e di Fiorentino, di scavare con loro nel passato delle vittime.
Ad ogni quesito verrà data una risposta e scopriremo forse, che questa storia ha a che vedere con la vendetta o piuttosto con un altro senso di giustizia, causato da un passato colpevole. Scopriremo probabilmente che le ingiustizie non sempre si possono risolvere con la legge e che a volte ci si trova a fare un percorso diverso. Ad un certo punto, di fronte ad una soglia critica, una scelta diversa è, non solo obbligata, ma preferibile ad una penosa passività.
E là, là dove non arriva la legge, là dove i torti del passato influenzano pesantemente il presente, bisogna stare molto attenti al libro che troveremo in camera da letto!
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