Lungo il percorso lo attendono vecchi ubriaconi, evasi dal carcere, spostati d’ogni genere, ognuno con il suo carico di follia e aneddoti da raccontare in un mondo precipitato oltre l' orlo di un collasso di cui nessuno sembra ricordare origine e cause. È questo lo scenario di Ricordami che devo ammazzarti, il primo romanzo di Tommaso Galligani.
Una "storia di storie" a cavallo tra pulp, horror, fantascienza, in cui per tutti i personaggi l’unica forma di resistenza alle assurdità di un pianeta senza più alcuna speranza di salvezza è rievocare e narrare, tra le macerie, il mondo di prima. Memorie di vite vissute, sogni, deliri, persino bugie: tutto può essere utile, per ricordarsi di essere umani, e, se possibile, provare a non impazzire e sopravvivere, un altro giorno ancora, alla Fine che avanza. E così, mentre le città sono in fiamme e bande di predoni si aggirano ovunque in cerca di vittime, il racconto di una corsa disperata alla ricerca di un’improbabile salvezza su per i tornanti sconnessi dell’Appennino si alterna al flusso delle storie che il protagonista impone di narrare ai suoi improvvisati (e disastrati) compagni di viaggio. Un estremo tentativo intellettuale per cercare di capire come e perché il mondo sia potuto precipitare così rapidamente al capolinea, se esiste la possibilità di ripartire da capo oppure non esiste altra scelta che arrendersi all’implosione globale dell'umanità.
Tommaso Galligani, classe 1979, vive a Firenze e fa il giornalista per l'Ansa. Laureato di malavoglia in legge, le sue grandi passioni sono la letteratura distopica - su tutti, Philip K. Dick - e il rock'n'roll; infatti, progetta storie/ sceneggiature apocalitiche, e presta la sua (poca) voce ad una band, The Heatlers.
Ricordami che devo ammazzarti, di Tommaso Galligani, Edizioni Galassia Arte, pagine 160, € 16,00
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