Con l’investigatore privato André Brunel…

Sei delitti senza assassino di Pierre Boileau, Mondadori 2013.

All’inizio un po’ di perplessità, via. Il solito delitto della camera chiusa con i soliti marchingegni letti e riletti. Poi, però, con lo sfogliare delle pagine e il trascorrere della storia, aumenta il desiderio di scoprire tutto l’ambaradan. Non ci si può fermare. E le domande fioccano. Come ha fatto l’assassino ad uccidere nell’appartamento di Rue Greuze Simone Vigneray e a ferire mortalmente la moglie, sparendo come un fantasma in un ambiente perfettamente chiuso? E come ha fatto la domestica Adèle Blanchot ad apparire sotto forma di cadavere in una delle stanze prima perfettamente vuote?

Un problema che assilla pure l’investigatore privato André Brunel chiamato ad aiutare la polizia per risolvere il caso pazzesco e impossibile (“impossibile!” è la parola che risuona più volte). A Parigi, in un pomeriggio di maggio. E noi siamo lì con lui a seguirlo nelle sue ricerche.

Che non finiscono mai, perché cresce il numero dei morti ammazzati (titolo docet) che preferiscono esalare l’ultimo respiro in ambienti terribilmente chiusi nei quali, come al solito, l’autore sembra essersi volatilizzato. Furbo una cifra e pure strafottente se minaccia alla fine con biglietto l’ultimo delle sue possibili vittime.

E allora? Allora il nostro André Brunel si rinchiude nello studio e passeggia per la stanza fino a quando il mistero non è risolto (sembra Holmes).

Dubbio, assillo, elucubrazioni ma anche azione. Il tutto raccontato con paurosa meraviglia dall’amico dell’investigatore.

Per I racconti del giallo ecco La fine del mondo di Mauro Falcioni.

Scontro tra Minicuccio e Pasquale con minaccia di brutta fine a quest’ultimo che arriva a buon fine (passatemela), se viene trovato morto ammazzato insieme alla moglie con un laccio di cuoio ornato di ciondolo con cuore d’argento. Questioni di cuore, dunque, e traffico di limoni che si intrecciano. Sorpresina finale. In prima persona da un barbiere siciliano piuttosto basso. Vincitore del premio Città di Cattolica 2013. Meritato.