Un giornalista viene incaricato dalla società di un famoso personaggio televisivo di raccogliere materiale su un uomo politico locale, recentemente scomparso in un incidente stradale. Normale routine della carta stampata per preparare una biografia… oh forse no! Il reporter Francesco Baraldi comincia un’inchiesta sorprendente e inaspettata, in cui, grattando la superficie patinata della storia e della cronaca, emergeranno inquietante indizi e sordide verità, che faranno scricchiolare le convinzioni di una vita. L’incidente stradale assumerà contorni misteriosi e fra le pieghe delle storia repubblicana emergerà la Divisione, un organizzazione segreta creata alla fine della seconda guerra mondiale da un appartenente delle SS e che ha inspiegabili e ramificati intrecci con la Cia e con tutta la storia del nostro dopoguerra.

Zona d’ombra di Riccardo Bruni viene pubblicato da edizioni Anordest, e si tratta di un vero e proprio caso editoriale. Uscito in edizione digitale con il self-publishing, dopo poche settimane ha scalato le classifiche di vendita, con entusiasti commenti dei lettori e un tam-tam mediatico, fatto di social network, recensioni, web e carta stampata, e così l’editoria tradizionale si è accorta di un romanzo e di un autore emergenti e complessi. Da lì il passo verso gli scaffali delle librerie è stato breve.

Riccardo Bruni è un giornalista e come il suo personaggio conosce i meccanismi e le strutture delle inchieste e riesce a creare una storia convincente e reale. Profondamente inquietante e strutturata, in cui si muovono, agenti segreti e gruppi eversivi, uomini politici e giornalisti.

La narrazione procede rapida e sicura su diversi piani temporali che rendono ancor più affascinante la vicenda. I colpi di scena si susseguono ben calibrati ed efficaci. I protagonisti, il giornalista Baraldi su tutti, sono ben caratterizzati e approfonditi. Il ritmo della narrazione riesce ad alternare momenti riflessivi e di grande fascino, ad adrenalina e dinamismo, rendendo la lettura accattivante e generosa.

L’autore nella sua verve immaginifica strappa il velo delle false convinzioni mettendo in luce un’opinione pubblica addomesticata e falsamente benevola. Si tratta di un romanzo che crea dubbi e incertezze, e che porta, inevitabilmente, a riflettere.

Un grande romanzo. Una storia bellissima. Da leggere tutto d’un fiato.