Il numero di Diabolik da domani in edicola è di quelli da festeggiare (e collezionare): il numero 800, con il non casuale titolo di Ottocento lacrime di ghiaccio.
Ecco la presentazione:
Il record invidiabile, assolutamente unico nella storia del fumetto italiano, viene celebrato con una copertina preziosa, “glitterata”, con un diamante in primo piano che luccica come una vera pietra preziosa. Ma con l'occasione si festeggiano anche i cinquant’anni di collaborazione di Enzo Facciolo, lo storico disegnatore di Diabolik che nel lontano 1963 iniziò la sua collaborazione con le sorelle Giussani firmando il decimo episodio della collana, e ora ne ha disegnato l'ottocentesimo, artista entusiasta oggi come allora.
ThrillerMagazine ha posto qualche domanda allo storico disegnatore Enzo Facciolo.
Per iniziare vogliamo subito la verità: quando nel 1963 hai iniziato a disegnare Diabolik pensavi che la tua collaborazione sarebbe durata così tanto?
Assolutamente No!
Sarà magari una domanda senza senso per un disegnatore, ma io non so tenere una matita in mano e mi chiedo: è difficile disegnare Diabolik, Eva e Ginko?
È un lavoro e io cerco di farlo al meglio. La difficoltà, è quella di cercare sempre soluzioni non banali. Per il resto i personaggi sono tutti disegnati, loro sono gli attori “protagonisti”, e hanno bisogno di maggiore attenzione.
A parte i titolari, ogni storia presenta un buon numero di personaggi diversi ogni volta: dove trova tanta ispirazione un fumettista?
Io cerco fra gli attori del cinema-amici-conoscenti-richiedenti
Uno dei più grandi misteri “diabolici” per me è: perché Ginko non si cambia mai la cravatta? Ti è mai capitato, presentando i disegni, di proporre qualcosa di diverso? Che so, dei pallini...
No, ho proprio voluto farne un “oggetto distintivo”
Diabolik è sopravvissuto alla scomparsa di tutti i fumetti di quel taglio che gli facevano compagnia nelle edicole, agli inizi. Pensi il segreto sia anche nel disegno?
Anche. Ma non solo.
Forse è un segreto inviolabile, ma io ci provo: perché Eva non può indossare anche lei una tuta attillata con maschera?
È più bella così, e comunque è stata una precisa richiesta delle sorelle Giussani.
Per finire, cosa si prova ad essere lo storico disegnatore di uno storico personaggio?
Visto il successo del personaggio, mi piace pensare di avere contribuito anch’io.
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