Una società futura in cui una falsa democrazia maschera un regime totalitario e crudele. Sorrisi e falsi compiacimenti che nascondo i lati più oscuri del potere, gli ingranaggi spietati del sistema. Un sistema che intrappolerà un mite professore, che accusato ingiustamente verrà destinato, per riparare il suo inesistente torto, a espletare un lavoro socialmente utile… uccidere! Uccidere in nome e per conto dello Stato. Senza provare pietà, senza porsi domande, senza interrogare una morale ormai dimenticata. Ma l’odore del sangue e le più oscure passioni risveglieranno una bestia sopita all’interno del remissivo protagonista, aprendo un vaso di Pandora che non potrà essere chiuso. Il professore si trasforma in un killer spietato e incontrollabile che volge la sua attenzione assassina verso quello stesso sistema che lo ha creato.

Io non sono come voi è l’ultimo romanzo di Italo Bonera, che dopo essere stato finalista al premio Urania, viene ora pubblicato da Gargoyle. Si tratta di un romanzo distopico e impregnato di una fantascienza dolente e crudele e in cui si mischiano efficaci elementi di uno stile teso e cinico riconducibili al noir. Gli stimoli che la lettura propone sono molteplici e intriganti, l’atmosfera kafkiana e la violenza di Un arancia a orologeria, si sposano in una tragica danza fatta di sofferenza e sangue.

Lo stile di Bonera è sicuro e tagliente, le pagine e le vicende scorrono impazzite e malate dinanzi agli occhi di un lettore rapito ed esterrefatto. La descrizione di un futuro prossimo, fatto di media che plasmano le coscienze, corruzione e odio per il diverso, è di grande impatto emotivo e sensoriale, e trascina il lettore in un mondo futuribile che rappresenta lo specchio distorto ed esasperato di una società attuale e impazzita. Si ha l’impressione di camminare su di uno specchio sottile sempre pronto a spezzarsi e a ferirci con le sue schegge. Mille frammenti che rimandano il riflesso di quello che potremmo diventare.

Un romanzo intelligente e ben scritto. Efficace e originale. Un libro che fa riflettere nel profondo mostrando l’aberrazione dell’utopia.