Nelle librerie troviamo, pubblicato dalla Marsilio Editore, il thriller Polvere di diamante (Tourab al-mass, 2009) dello scrittore egiziano Ahmed Mourad. Autore che abbiamo conosciuto leggendo il romanzo Vertigo, un thriller politico che anticipava la “primavera araba”.
Sappiamo che l’autore per circa dieci anni è stato il fotografo ufficiale di Hosni Mubarak e ha conosciuto “dall’interno” la corruzione, il malgoverno e tutti gli intrallazzi che i potento potevano mettere in atto impunemente. Da questa visione è nato appunto il romanzo Vertigo che ha avuto un notevolissimo successo nei paesi arabi, bissato nei paesi europei.
Protagonista di questo secondo romanzo è un giovane di nome Taha che lavora come informatore medico, una vita tranquilla che viene sconvolta dalla uccisione del suo anziano padre, ex insegnante ora costretto a vivere su di una sedia a rotelle.
La polizia dopo poche e superficiali indagini, chiude il caso ma Taha non accetta che il caso sia archiviato e inizia a indagare per suo conto. Per lui sarà una discesa negli inferi e scoprirà cose e situazione che non pensava potessero essere vere come: poliziotti corrotti, uomini di affari e politici che pensano solo ai loro profitti, killer che uccidono per pochi spiccioli, droga che circola in ogni ambiente. Scopre un lato oscuro della società egiziana impensabile. Unica nota positiva sarà la conoscenza di una giovane giornalista di cui si innamorerà.
Altra scoperta sconvolgente è quella della “polvere di diamante” un veleno che uccide lentamente, molto lentamente.
Primo autore di polizieschi ad aver conquistato il pubblico al di là dei confini del mondo arabo, nel suo nuovo thriller Ahmed Mourad racconta di una città che ha perso l'innocenza, ma con quel lieve e affascinante umorismo che da sempre contraddistingue lo spirito egiziano.
l’autore:
Ahmed Mourad (Il Cairo 1978) ha studiato cinematografia. Ex fotografo personale di Mubarak, regista e scrittore, ha ricevuto diversi premi per i suoi cortometraggi. Vertigo è il suo primo libro, all'ottava edizione in Egitto, di recente pubblicato anche in UK per Bloomsbury.
la quarta:
Taha è un ragazzo del Cairo che ama suonare la batteria e fumare la shisha al caffè con gli amici. Quando non va in giro per studi medici cercando di piazzare qualche farmaco e non fa il turno di notte in farmacia, si prende cura del padre che, costretto su una sedia a rotelle, trascorre le giornate appostato nella sua stanza a spiare la gente con il binocolo. Dalla sua finestra sul mondo osserva le vite degli altri e ne scruta i segreti. Una mattina, rientrando in casa, Taha trova la sedia a rotelle rovesciata e suo padre a terra, colpito a morte. Qualcuno ha voluto ucciderlo. Ma in un paese dove per la legge i più deboli non contano, ben presto le indagini finiscono in un vicolo cieco, e a Taha non resta che cercare giustizia da sé. Inizia per lui un viaggio nel lato più oscuro del Cairo che, accanto alla crudeltà e ai vizi di persone senza scrupoli, gli permetterà di toccare con mano anche l'impegno e la passione di chi crede di poter cambiare una società devastata dalla corruzione e dal clientelismo. Giovani come Sara, la vicina di casa bella e impossibile, giornalista a caccia di inchieste che colpiscano il malcostume, che apre una breccia nel suo cuore. Nelle loro indagini private, Taha e Sara, ognuno con il proprio obiettivo, s'imbattono nella misteriosa polvere di diamante, "il re dei veleni", diffusa un tempo tra i commercianti ebrei della città: una sostanza che una volta ingerita striscia nel corpo silenziosa come una serpe, uccidendo molto lentamente.
Polvere di diamante di Ahmed Mourad (Tourab al-mass, 2009)
Traduzione Barbara Teresi
Marsilio Editore, collana Farfalle, pagg. 373, euro 18,50
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