Santino scosse la testa e passò oltre.

Ecco, mancava solo la ragazza a completare il quadro delle rotture di coglioni.

Dirigendosi verso la terrazza, infilò la testa nella camera del medico di guardia, che quella notte era Rizzuto. Se la ronfava pure lui, mentre in una piccola TV un prof del progetto Nettuno straparlava di fisica quantistica. Sulla scrivania, l’appendice in formalina che si portava appresso da giorni.

L’aria era frizzante. Tirava un venticello micidiale. Accese non senza difficoltà la sigaretta. Non si accorse di averla fumata, tanto era concentrato nei suoi pensieri.

Non che la situazione fosse diversa dagli altri giorni, ma c’erano momenti in cui l’angoscia gli strizzava il cuore, togliendogli il respiro.

I soldi non sono mai abbastanza. E l’ex moglie, e il figlio studente, e le rate del gippone, e i debiti di gioco... Ma come faccio io, se quel cazzo di nonno...

La risposta arrivò da sola.

No, no, no. Non posso farlo. Ci vuole un’etica, almeno un po’.

Si chiese cosa fosse effettivamente st’etica. E non seppe darsi una risposta.

Poi fu tutto improvvisamente chiaro. Prese il cellulare, l’accese e chiamò chi doveva chiamare.

I Beccamorti.

Attaccò. Poi tirò su un lungo sospiro.

Il business della vendita dei cadaveri in esclusiva alle imprese di pompe funebri non l’aveva certo inventato lui. Era praticato ovunque e con un certo successo, e doveva ammettere che grazie a questo giro riusciva a far fronte all’esercito di piattole che aveva in mezzo alle scatole, dentisti compresi.

Uno per volta, però. Non tutti insieme.

E così era stato costretto a, come dire, catalizzare, affrettare, indirizzare gli eventi.

No, non aveva ucciso il Numero Nove, non era esatto. L’aveva aiutato, ecco. Tutto era andato per il meglio, non fosse che Mirella si era impicciata, nonostante fosse stato molto attento e discreto.

Midriatic Fenilefrina, un collirio che gli oculisti usano per dilatare la pupilla, ma che se somministrato in dose massiccia, e magari per via sottolinguale a un cardiopatico in fase terminale, può diventare l’obliteratrice di un biglietto di sola andata per l’altro mondo.

Un metodo diverso dalle solite siringate di insulina o aria.

Che meraviglia, che ingegno, gioì Santino per la trovata, giusto tre secondi, il tempo di ricordarsi di Mirella che sventolava il flaconcino.

Al pensiero dovette accendersi un’altra sigaretta. La brace scintillava nel buio. Poi la spense nel posacenere sul comodino, tirò su le coperte e si rannicchiò in posizione fetale. Chiuse gli occhi e cercò di prender sonno.

Dormire è un po’ come morire, aveva letto da qualche parte. Morire è un attimo, e per farlo arrivare ci sono mille modi diversi. Si sforzò di vederla così: è come fare un favore, alla fine; uno è in lista d’attesa per andarsene al creatore e io gli faccio saltare la fila, tutto qua.

3

Cecità attenzionale

Mirella sfilò un’elegante brochure da un altrettanto elegante mucchietto al centro di un’elegantissima sala d’attesa in una clinica privata dal nome strampalato: Villa Babalú.

Sfogliare quel catalogo da mostra delle atrocità, faceva planare la ragazza in un mare di desiderio di rivincita, a debita distanza dalle paure che ogni intervento chirurgico si porta appresso.

MODELLARE IL CORPO, COMBATTERE I SEGNI DEL TEMPO.

GUERRA ALLE DISMORFIE!

È L’IMMAGINE IL BIGLIETTO DA VISITA CHE PARLA DI NOI AGLI ALTRI.

STRUMENTI CHIRURGICI D’AVANGUARDIA.

SICUREZZA, TRANQUILLITÀ, DAY SURGERY.

ANALGESIA.

BELLEZZA E ARMONIA.

In pratica, come diventare delle gnocche da paura in un giorno solo, col minimo dolore e con la certezza che i risultati rimarranno scolpiti nel tempo.

Si fece avanti un’infermiera vestita da segretaria o una segretaria che aveva un che d’infermiera. Petto piallato, aveva in faccia più zampe di gallina di un fattoria immersa nel fango e un naso degno di Bosch. A Mirella venne in mente quando uno specializzando in oculistica gli aveva offerto un aperitivo e la possibilità di fare a meno delle lenti a contatto con un intervento al laser. Ecco, l’imbecille aveva gli occhiali. Se non si era operato lui perché lei avrebbe dovuto?

E perché sto scorfano non si fa dare una sistemata dal suo capo?, pensò.