Con il numero di maggio della rivista Devil e i Cavalieri Marvel si mette la parola fine sulla nona serie regolare dedicata a Frank Castle, detto Punisher. Panini Comics ha portato nelle edicole e nelle fumetterie italiane le ultime sofferenze dell’accigliato giustiziere, che in questa saga conosce molti cambiamenti e nuovi dolori.

Apparse fra l’ottobre 2011 e il novembre 2012, le sedici uscite originali trovano esatto corrispettivo nelle sedici puntate della saga del Punisher contenute nella citata rivista, dal numero 1 (febbraio 2012) al numero 16 (maggio 2013).

            

Il premiato scrittore statunitense Greg Rucka - autore fra l’altro dell’ottimo graphic novel Whiteout, da cui il film omonimo - prende in mano lo storico personaggio che da quarant’anni “punisce” i criminali di New York e vi apporta alcune importanti modifiche.

Prima di tutto il consueto re-styling, a cui Frank ci ha abituati: ogni certo numero di anni il suo look cambia! Questa volta Rucka gli toglie un bel numero di anni, “sgonfia” la muscolatura fino a livelli più umani e (a causa di uno scontro violentissimo nei primi numeri) gli regala delle ferite lunghe a cicatrizzarci, le quali costringono Castle ad un occhio bendato per tutta la saga. Aggiungendo anche una barba lunga e una capigliatura corvina, ne esce fuori un Punitore davvero inedito.

L’altra grande novità è la presenza di una compagna d’avventure: o meglio una allieva. Però non è la prima volta che Frank Castle lavora in coppia con una donna “tosta”.

Era il settembre del 1992 quando, nel settimo nuero della serie War Zone, il Punitore incontra nel parco una poliziotta stanca delle procedure e della burocrazia: una bionda con il fuoco dentro che vuole diventare una vigilante. (La prima storia dove appare, Pic-nic mortale, è nel numero 44 della serie StarComics del Punitore, marzo 1993.) Più recentemente e per una manciata di numeri Frank ha lavorato anche con O’Brien, la grintosa ex galeotta con cui divide anche il letto in Mondo alla rovescia, quarta saga del Punisher Max arrivata in Italia nel volume omonimo (Punisher Max n. 5, 2006).

Rachel Cole-Alves disegnata da Marco Checchetto
Rachel Cole-Alves disegnata da Marco Checchetto
Rimane comunque una novità il rapporto che il personaggio instaura con una sottoposta-allieva.

             

Rachel Cole-Alves è una donna-marine a cui hanno strappato via tutto: nelle prime pagine della saga un’organizzazione criminale massacra tutti gli invitati al suo matrimonio, sposo compreso. Anche lei doveva morire ma si salva per un pelo: è la nascita perfetta di una Punitrice. Ma visto che il modo migliore per imparare a punire è andare con il Punitore, si instaura fra i due un rapporto particolarissimo.

Frank è stato soldato per anni, e mentre nelle precedenti esperienze trattava le donne alla pari (oltre che a portarsele a letto), con Rachel questo non avviene: è la parte militare che prende il sopravvento. Con lei sarà sempre duro, spietato, freddo a livelli comatosi, e sebbene Rucka purtroppo non approfondisca questo rapporto si potrebbe dire che Frank la tratta in modo diverso perché non è una compagna né un’alleata: è un’aspirante Punitore.

Il grande paradosso di Castle è che non ama i vigilantes, lui che è il vigilante per eccellenza, ma invece di liberarsene sbrigativamente (come ha sempre fatto con chi tentava di emularlo) stavolta vuole insegnargli i trucchi del mestiere. Invece di esaltare i pregi della vita, come fa con chi non è come lui, la spinge a rinunciare a tutto: a morire, se vuole diventare come lui. È un Castle più scuro del solito, quello di questa nona serie, più disincantato proprio perché prende in considerazione l’idea pazza di addestrare qualcuno ad essere come lui.

           

Frank Castle disegnato da Marco Checchetto
Frank Castle disegnato da Marco Checchetto
Il difetto della saga di Rucka è che si perde in una quantità tale di particolari superficiali da risultare forse troppo blanda rispetto a come ci hanno abituato altre dure storie del personaggio. Sedici numeri sono tanti ma alla fin fine viene detto talmente poco che alla parola fine si rimane un po’ delusi: al momento infatti di esplodere le cartucce migliori, il tempo è finito e bisogna chiudere in fretta. Ed è un peccato perché di carne al fuoco ce ne sarebbe molta.

Tutt’altro discorso invece per gli incommensurabili disegni di Marco Checchetto, veri grandi e indimentabili protagonisti di questa saga. Il volto di Rachel e quello di Castle prendono vita grazie alla maestria del disegnatore, e in generale ogni vignetta è un piccolo capolavoro: non è esagerato dire che grandissima parte del fascino dell’intera saga risiede nella bellezza dei disegni di Checchetto!

In attesa di scoprire se in futuro vedrà una riedizione in volume, consigliamo vivamente il recupero dei 16 numeri di Devil e i Cavalieri Marvel per conoscere i recenti sviluppi del personaggio del Punisher.