Dopo una fugace apparizione in edicola nel 1979, I Classici del Giallo Mondadori di questo mese ripropongono l’ottava impresa del criminologo Roger Sheringham, nato dalla penna del prolifico Anthony Berkeley. Torna in edicola L’ultima tappa (Jumping Jenny, 1933).
Dalla quarta di copertina:
In una villa di campagna nei dintorni di Londra, una festa in costume ha per tema il delitto. Sul tetto è stata beffardamente allestita una forca da cui pendono tre manichini, e ognuno dei partecipanti deve impersonare un famoso assassino del passato o una delle sue vittime. L’anfitrione della serata, uno scrittore divorziato e in procinto di risposarsi, ha invitato anche l’amico Roger Sheringham, le cui nozioni di criminologia si riveleranno particolarmente utili alla luce degli sviluppi dell’allegra riunione. Perché tra un’amabile conversazione con Landru e uno scambio di vedute con lady Macbeth, presto la scena passerà dalla farsa più innocente alla tragedia più macabra. Per la precisione, quando ci si accorgerà che uno dei tre manichini appesi alla forca sul tetto è in realtà di carne e ossa. Con una vittima e un assassino autentici, a quel punto la finzione sarà finita. Per lasciare la ribalta alla Signora con la Falce.
Ecco l’incipit:
Dalla forca tripla penzolavano le sagome di due uomini e una donna.
Nel silenzio della notte si sentiva solo il cigolio delle corde. Appesa alla traversa, una lanterna appena smossa dal vento faceva ondulare le tre ombre che si impennavano a tratti in una grottesca danza della morte, come in un film girato controluce.
— Perfetto! — esclamò Roger Sheringham.
— Suggestivo — confermò il suo ospite.
— Stevenson li avrebbe chiamati jumping jacks, pupazzi sospesi a un elastico. Due jumping jacks e una jumping jenny, visto che c’è anche una donna. Vogliamo chiamarla così?
— Perché no?
— Hai il gusto del macabro...
Roger lo guardava con curiosità e Ronald Stratton rispose ridendo: — In una festa dedicata all’assassino e alla sua vittima, il meno che potessi offrire era una forca. Mi ci è voluto molto tempo a riempire di paglia quei tre pupazzi. Le giacche e i pantaloni sono miei, il vestito per la donna ho dovuto procurarmelo. Avrò il gusto del macabro, come dici tu, ma mi piacciono le cose ben fatte.
Anthony Berkeley (1893-1971), pseudonimo del britannico Anthony Berkeley Cox, è tra i grandi autori dell’epoca d’oro del poliziesco. Dopo aver preso parte alla Prima guerra mondiale, ha iniziato a collaborare come giornalista con importanti testate, attività che per tutta la vita ha affiancato a quella di giallista. È stato tra i fondatori del Detection Club, e si è firmato anche Francis Iles e A. Monmouth Platts. Il suo personaggio più famoso è l’investigatore Roger Sheringham, protagonista di una decina di romanzi.
All’interno, il racconto Tallone da killer di Sergio Donato e l’elenco di tutti gli autori e titoli pubblicati a oggi nei Classici del Giallo.
Apparso ben cinquant’anni fa nelle nostre edicole, riappare il romanzo d’esordio dell’autrice statunitense Zelda Popkin, con il suo investigatore capo della sorveglianza dei Grandi Magazzini Blankfort, il buon Christopher Frederik Whittaker. Con il valido aiuto della sua assistente investigatrice Mary Carner.
I Classici del Giallo Mondadori di questo mese presentano Una gardenia per il boia (Death Wears a White Gardenia, 1995), unico romanzo della Popkin apparso in Italia.
Dalla quarta di copertina:
Joe Swayzey sta realizzando un colpo in un grande magazzino della Quinta Avenue, a New York. Dopo aver arraffato un po’ di merce, l’ha chiusa in una valigia e nascosta in un ripostiglio, in attesa di riprenderla il mattino seguente. Al suo ritorno trova dei poliziotti e una folla di persone, ma non ne è sorpreso: per la ditta è giornata di celebrazioni, e il suo piano consiste proprio nell’approfittare della confusione. Un’occhiata intorno, nessuno bada a lui. Allunga una mano per recuperare la refurtiva nel bugigattolo scuro... ma, invece dell’impugnatura della valigia, le sue dita incontrano un’altra mano. La mano di un cadavere che stringe una gardenia. Brutta storia, per il povero Joe, passare dai furtarelli a un caso di omicidio. Per sua fortuna Mary Carner, addetta alla sicurezza interna dei grandi magazzini, non si ferma davanti a niente. Non importa se dovrà scavare dietro la facciata rispettabile di un ambiente fatto di ricatti e relazioni segrete, di amicizie pericolose e un giro di squillo per clienti facoltosi. Ciò che conta è arrivare alla verità.
Ecco un estratto:
Quando alle nove e un quarto del mattino seguente Joe Swayzey si presentò all’ingresso principale dei Grandi Magazzini Geremia Blankfort & Co., un poliziotto in divisa azzurra gli sbarrò la strada, per nulla impressionato dai suoi vestiti dal taglio inglese.
Joe Swayzey avvertì un brivido involontario lungo la schiena, quando sentì la mano del rappresentante della legge posarsi sul suo braccio. Tuttavia, dato che non voleva attirare l’attenzione, cercò di nascondere l’irritazione e si limitò a chiedere con falso candore: — Che cosa succede, agente?
— Deve aspettare — spiegò il poliziotto. — I clienti non possono entrare finché il magazzino non è ufficialmente aperto. Oggi è l’anniversario, o comunque una data da festeggiare. Stanno aspettando la moglie del governatore, che dovrebbe arrivare da un momento all’altro. Stia indietro e aspetti là.
[...]
All’angolo tra la Quarantaseiesima Strada e la Quinta Avenue, una vecchia dal viso pallido e smunto, con indosso un soprabito marrone liso, se ne stava appoggiata alla vetrina, quasi a cercare protezione contro il vento pungente di marzo. Sulle braccia protese reggeva una scatola da fioraia verde e, mentre Swayzey le passava davanti, la poveretta gli gridò: — Gardenie! Comprate una gardenia!
Zelda Popkin (1898-1983), scrittrice statunitense, ha ottenuto nella seconda metà degli anni Quaranta una certa notorietà grazie a libri calati nell’attualità postbellica. Come autrice di polizieschi ha creato la serie di Mary Carner, protagonista di cinque romanzi e tra le prime investigatrici di professione nella storia del giallo.
All’interno, il racconto La riva di Biasio di Francesco Grimandi.
L’ultima tappa di Anthony Berkeley (I Classici del Giallo Mondadori n. 1322), 182 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Luciana Crepax
Una gardenia per il boia di Zelda Popkin (I Classici del Giallo Mondadori n. 1323), 182 pagine, euro 4,90
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