WAR.
WAR, come “guerra” in lingua inglese.
W.A.R., come acronimo di Weapons, Androids, Robots.
Un titolo quindi che già dichiara la natura principale (ma non unica) della più recente pubblicazione dello scrittore Dario Tonani: la cosiddetta military science fiction.
WAR ha inaugurato a fine gennaio la collana di eBook “Raggi”, dedicata alla fantascienza e diretta da Luigi Acerbi, della casa editrice Mezzotints. L’eBook di Tonani raccoglie due racconti, Necroware e Poliarmoidi, introdotti da una prefazione firmata dallo scrittore Gianfranco Nerozzi.
Per parlarvi di WAR, e non solo, abbiamo pensato di fare una chiacchierata con l’autore.
Milanese, laureato in economia politica alla Bocconi, di professione giornalista, Dario Tonani muove i suoi primi passi di autore negli anni ’80, con racconti prettamente fantastici pubblicati su riviste del settore. Nel 1991 esce il suo primo romanzo, La baracca degli angeli neri (Marino Solfanelli Editore, 1991). Torna quindi alla narrativa breve, pubblicando per riviste, quotidiani ed editori vari (Mondadori, Bietti, Stampa Alternativa, Punto Zero, Comic Art, Delos Books) e collezionando riconoscimenti come il Premio Tolkien, il Premio Lovecraft, il Premio Robot e il Premio Italia (per la narrativa fantastica).
Nel 2007 torna alla misura del romanzo, inaugurando una sua serie di noir fantascientifici con il libro Infect@ (Urania, Mondadori), ambientato in una Milano futura. Allo stesso ciclo appartengono il successivo Toxic@ (Urania, Mondadori), del 2011, e alcuni racconti sparsi. Del 2009 è invece l’antologia L’algoritmo bianco, dove ancora una volta thriller e noir si sposano con la science fiction nei due romanzi brevi con protagonista il killer Gregorius Moffa. Nel 2011, esce anche Infected Files (Delos Books), un’antologia, disponibile sia in cartaceo che in eBook, che riunisce il meglio della sua narrativa breve.
A fine 2012, Delos Books pubblica Mondo9, volume che riunisce un ciclo completo di quattro racconti lunghi, già usciti in eBook in precedenza, anche in versione inglese (Cardanica, Robredo, Chatarra e Afritania).
Caro Dario, bentornato su ThrillerMagazine...
Grazie Fabio, mi fa sempre molto piacere fare un salto da queste parti. È uno dei vantaggi di chi scrivere storie tangenziali a generi attigui. Quindi, viva la contaminazione!
Parliamo innanzitutto di “WAR”, il tuo ultimo lavoro pubblicato. Ma partiamo, se non ti dispiace, dall’editore che lo propone: Mezzotints.
Mezzotints è una realtà editoriale lanciata da poco, ma con una competenza del team redazionale consolidata da esperienze precedenti. La passione per il contenuto narrativo è palese, ma altrettanto chiara ed apprezzabile e la motivazione a curare a 360 gradi gli eBook proposti non solo per il loro valore narrativo, ma anche come “oggetto” di vendita, quindi in un’ottica customer focus che sa privilegiare quanti dei lettori stanno attingendo con sempre più attenzione anche dal mercato dell’eBook. La cura del prodotto è estremamente professionale, sia per l’ottima impaginazione che per le scelte grafiche di impatto.
Come è nato il tuo incontro con Mezzotints e l’idea di proporre WAR?
Concordo in pieno: in Mezzotints ho trovato professionalità, idee innovative e un modo di fare marketing molto coinvolgente anche per lo scrittore, che così oltre a fare squadra con un team molto ben affiatato si ritrova nell’habitat migliore per alimentare anche la propria “platform” autoriale personale. Quanto all’idea di WAR, tutto è partito da un brainstorming con il direttore editoriale di Mezzotints, Alessandro Manzetti: pensavamo entrambi a un’antologia con un’identità forte. E la scelta è caduta sul tema della Military Science Fiction, un sottogenere che Oltreoceano ha uno zoccolo durissimo di appassionati e che invece in Italia praticamente nessuno ha ancora battuto.
Il primo racconto, “Necroware”, parla di...?
... Droni militari assemblati con pezzi di cadaveri e rianimati grazie a una tecnologia di cui nessuno sembra conoscere la provenienza. Soldati zombie, insomma, da mandare in battaglia per morire, morire e morire... E battere così la morte! Carne da macello e silicio per costruire il soldato perfetto.
“Necroware” fu pubblicato per la prima volta nell’antologia AA.VV. “In fondo al nero” (Urania, speciale Horror, Mondadori), del 2003. Un’ottima antologia, che ricordo ancora con piacere. Curata dall’amico Gianfranco Nerozzi, che per “WAR” ha firmato anche la prefazione...
Sì, ricordo ancora con un sorriso quanto Nerozzi mi fece penare su quelle pagine. Avevamo una diversa idea di editing: ci incaponimmo entrambi su un punto, e nessuno dei due voleva cedere. Eravamo (e siamo) grandi amici, e alla fine trovammo un compromesso... con il risultato che il racconto migliorò di molto dalla sua prima versione. Forse pochi ricordano che per l’antologia In fondo al Nero, Gianfranco Nerozzi - che in passato ha suonato in una rock band - chiese a ciascun autore d’inserire nel proprio racconto l’accenno a un brano musicale. Un’idea decisamente intrigante, che finì per dare a ogni storia una sorta di colonna sonora virtuale. Io per la mia scelsi il rap The Rockafeller Shank del deejay, produttore discografico e beatmaker inglese Fatboy Slim; un brano sincopato e ossessivo, che ancora oggi, a distanza di dieci anni, trovo molto indicato da far rimbombare nella testa di un (non)morto. Quando ho saputo che la prefazione sarebbe stata affidata a Nerozzi ho fatto i salti di gioia, e lui ha scritto su di me parole bellissime, per le quali non finirò mai di ringraziarlo.
Il secondo racconto dell’eBook è invece “Poliarmoidi”. Qui l’arma letale è costituita da delle piccole, ma infernali, e soprattutto numerose, macchine da guerra.
Poliarmoidi è un racconto molto più recente di Necroware, uno dei più cupi che abbia mai scritto. Uscì in prima battuta nella mia antologia Infected Files edita da Delos Books nel 2011, anche se la versione digitale è stata rivista in modo massiccio. Qui il “nemico” è rappresentato dalle scorie di un hardware militare smaltito illegalmente all’interno di un cantiere abbandonato: piccole micidiali armi, completamente autonome e autoconfiguranti, si sono riorganizzate per una resistenza ben al di là dell’umano...
Ti sei cimentato su più generi, ma la predilezione per gli scenari futuri, anche se prossimi, è evidente. Perché?
Ho provato a stare lontano dal futuro, ma chissà perché il dente torna a battere sempre lì. A mia parziale discolpa, ammetto che è un pallino maturato in tempi non sospetti, da ragazzino, quando divoravo ogni cosa avesse lontanamente sapore di fantascienza. E a interessarmi non erano tanto i futuri remoti o i viaggi spaziali nello spazio esterno quanto piuttosto le storie dietro l’angolo, nello stile di Ai confini della realtà per intenderci.
Del filone “military science fiction”, quali sono per Dario Tonani i testi più importanti?
Su tutti quattro nomi imprescindibili: Robert Heinlein (il capostipite), Joe Haldeman (un classico moderno), Richard K. Morgan e John Scalzi, che incarnano il futuro del genere.
Vogliamo gratificare di un sacrosanto complimento anche Daniele Serra, l’autore della cover?
Sì, vero, un sacrosanto spettacolo il suo lavoro. Se mi permetti, reso ancora più unico dal fatto che il tema dello zombie ibridato con il silicio avrebbe potuto condurre Daniele su lidi molto più semplici e scontati. E invece lui ha dato la zampata del vero artista! Gli ho fatto i complimenti in privato, glieli rifaccio pubblicamente qui.
Apriamo una finestra anche su “Mondo9”, il fixed up pubblicato da Delos, vincitore del Premio Cassiopea. Quattro racconti legati, ma tutto un mondo da scoprire dietro. Tant’è, che per sviscerarlo tutto, assieme a Delos avete deciso di aprirne le porte ad altri autori...
Sì, vado molto orgoglioso della fiducia accordatami da Delos Books nelle persone di Silvio Sosio e Franco Forte: la loro iniziativa Tutti i mondi di Mondo9 volta a raccogliere prima sulla rivista Robot e poi in un eBook brevi spin-off della mini-saga non solo è stata un grande successo, ma anche qualcosa di quasi mai visto, almeno da noi. Non so quanti autori, in Italia, si siano ritrovati nella straniante situazione di dover dare in prestito ad altri un appezzamento (anche solo di duemila battute) del proprio universo creativo. Aiutatemi a ricordare, perché a me non ne viene in mente nessuno. Quello che ne ho ricevuto in cambio è stato davvero impagabile, un po’ come veder colonizzare una fettina della mia fantasia. E comunque, a prescindere dall’entusiasmo dei fan/scrittori della saga, Mondo9 avrà un sequel, che si svilupperà secondo le modalità del primo titolo: dapprima le singole storie appariranno in formato digitale e poi nascerà il fix-up cartaceo, probabilmente per il Salone del Libro di Torino del prossimo anno.
Prossima tappa del viaggio narrativo di Dario Tonani?
Mondo9 2.0 appunto e lo sviluppo seriale del progetto WAR. Ma anche un romanzo lasciato a una sessantina di pagine dalla parola “fine” e, di sicuro, molti racconti...
Grazie Dario, a risentirci!
Grazie a voi. Stay tuned!
WAR - Weapons. Androids. Robots, Mezzotints Ebook, Collana Raggi, euro 1,99. Copertina di Daniele Serra
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