Dal 21 febbraio prossimo Newton Compton porta in libreria Il monastero perduto del Santo Graal (El secreto de la montaña sagrada, 2011), romanzo d’esordio dello spagnolo Victor Amat.

     

Dalla quarta di copertina:

Chi è Ladislav Brambora? Perché ha finto di essere un turista per entrare indisturbato nel monastero di Montserrat? Cosa sta cercando sulla montagna sacra non lontana da Barcellona? Domande che non resteranno a lungo senza risposta: la pacifica comunità benedettina, infatti, scoprirà ben presto che Brambora è un uomo senza scrupoli, un personaggio sinistro affiliato all’organizzazione segreta dei Suis Viribus.

Per salvare da questa oscura minaccia il convento che – secondo la leggenda – ha custodito il Santo Graal, i monaci si affidano a un giovane novizio, Joan, e a una seducente ricercatrice, Sarah. Insieme, i due riporteranno alla luce degli antichi documenti in cui è contenuta la chiave per trovare un tesoro nascosto nei dintorni del monastero. Ma verranno anche a conoscenza di un terribile segreto taciuto fin dai tempi della guerra civile spagnola. Un segreto che doveva rimanere sepolto nelle viscere della Terra...

Appassionante thriller storico, ben documentato e dal ritmo serratissimo, il romanzo di Víctor Amat ci trasporta in uno dei luoghi mistici e più suggestivi di tutta la Spagna, dove il tempo sembra essersi irrimediabilmente fermato: il monastero di Montserrat.

    

Per saperne di più e per un’anteprima grauita, ecco il link: http://www.newtoncompton.com/libro/978-88-541-4733-1/il-monastero-perduto-del-santo-graal

    

Un estratto dall’incipit:

Ladislav Brambora si intrufolò nel santuario di Montserrat, come fosse uno dei tanti turisti. Molti tornavano stanchi dalle peregrinazioni; altri mangiavano in uno dei ristoranti del complesso, e raccontavano sulla funicolare le loro imprese e le difficoltà in cui si erano imbattuti durante le scalate.

Sebbene avesse già visitato quel luogo, Ladislav non poté evitare di guardare il panorama. Passò davanti alla porta dell’edificio dell’Escolania, la Scuola di Canto. Tutto sembrava avvolto dall’imponente massiccio. I bambini che facevano parte del coro usufruivano dei servizi di una scuola normale, ma in più avevano quel paesaggio, che non lasciava nessuno indifferente. Le strade diventavano minuscole da quel balcone fatto di nuvole di cotone e pietra.

Brambora continuò a camminare. Attraversò la plaça del Abat Oliba e si fermò davanti alla statua del fondatore del monastero. Nella mano sinistra reggeva le piantine di quella che fu la prima chiesa di Montserrat e con la mano destra sembrava fare un gesto di benvenuto ai visitatori. Nella piazza si potevano ancora scorgere alcuni resti delle antiche mura.

Sul portale gotico d’ingresso, al centro del monastero, c’era uno scudo di Montserrat datato 1565.

Salì per la pujada de Nostra Senyora, abbellita da una fila di magnolie e si fermò davanti a una nicchia scavata nella parete, una rientranza che accoglieva la statua di Sant Jordi. Il santo sembrava osservarlo da ogni angolazione. Sant Jordi, custode del monastero. Forse era un cattivo presagio.

    

Víctor Amat è nato a Barcellona nel 1978, ha svolto i lavori più disparati prima di dedicarsi alla scrittura. Influenzato dapprima da Arthur Conan Doyle, Alexandre Dumas, Robert Louis Stevenson, in un secondo momento ha scoperto anche gli autori di thriller contemporanei. Da queste letture – e da migliaia di appunti raccolti nel corso della sua intera vita – è nato nel 2011 il suo primo romanzo, Il monastero perduto del Santo Graal.

    

Il monastero perduto del Santo Graal di Victor Amat (Newton Compton - Nuova Narrativa Newton n. 398), 398 pagine, euro 9,90 - ISBN 978-88-541-4733-1 - Traduzione di Sara Cavarero