Una complessa e multiforme umanità, a volte dolorosa e incerta, a volte determinata e consapevole. Gli uomini e le donne, e fra loro i martiri, i ruffiani e i giocatori del titolo si muovono, vivono e respirano fra le pagine di questo sorprendente progetto editoriale.
Storie di martiri, ruffiani e giocatori è una raccolta di racconti curata dall’agenzia letteraria Vicolo Connery (alias Tommaso De Lorenzis, Tommaso Giugni e Corrado Melluso), per festeggiare il primo anno di attività, e viene pubblicata dall’editore Caratteri Mobili. Si tratta di un’antologia preziosa che raccoglie dei veri e propri gioiellini, splendidi racconti di autori già noti che hanno animato nell’ultimo anno il blog dell’agenzia, fra di loro alcuni amici delle pagine di thrillermagazine: Gianfranco Di Fiore, Andrea Carraro, Gianni Solla, Marilù Oliva, Gianluca Morozzi, Lanfranco Caminiti, Tommaso Giagni, Franz Krauspenhaar, Angelo Marenzana, Giacomo Cacciatore, Simona Castiglione, Paolo Zardi, Roberto Mandracchia, Giorgio Bona e Giuseppe Zucco.
I racconti si muovono su molteplici piani temporali, mescolano stili e tematiche (come è ovvio che sia), ma costante elemento del progetto è la qualità degli scritti, che nonostante le ineliminabili differenze forniscono uno spaccato affascinante e coinvolgente della migliore narrativa italiana di genere.
Si narra di una realtà periferica e sconosciuta, delle vicenda di uomini e donne, che amano e che soffrono, che piangono e ridono, e attraverso di loro ci si spinge verso la conoscenza di ciò che ci circonda e forse anche di noi stessi. In ognuno di questi personaggi “sporchi e cattivi”, c’è un briciolo di noi, una sottile sfaccettatura dell’anima del lettore, che inconsapevole, ma affascinato si muove con affetto e tensione fra le pagine di tante vite altrui, e si arriva alla fine dell’ultimo racconto, che come per magia si torna a leggere questo o quel passaggio, a rincontrare quel protagonista, a rileggere, ancora una volta, interi racconti.
Scrivere un racconto è un atto d’amore verso la narrativa, vista la sua difficile collocazione editoriale, e quando si riesce a creare un mondo e una vicenda che in poche pagine suscitano emozioni e sensazioni, allora siamo di fronte a un vero e proprio pezzo di bravura. E proprio questo sono i racconti di questa antologia: disomogenei, disorganici, originali, ma in fondo estremamente reali, emozionanti, poetici.
Un piacere per il cuore e per la mente.
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