All’opera i nostri giovani (e meno giovani) virgulti…
Giallo 24- Il mistero è in onda di AA.VV., Mondadori 2013.
Questo libro è il frutto che il Giallo Mondadori ha realizzato insieme a Radio 24. Agli ascoltatori è stato chiesto un racconto con allegata una brevissima versione. Un po’ per dimostrare, ancora una volta se ce ne fosse bisogno, che lo scrittore italico non ha niente da invidiare a quello straniero. Ed eccoci qua.
Butto giù i veloci appunti che ho preso durante la lettura per poi tirarne una conclusione generale. Varietà ricca e polposa di situazioni: assassino che ha ucciso accusato di un nuovo omicidio; la ricerca del quadro Donna con viso di pantera che tormenta una signora, Venezia, pioggia e nebbia, un ricordo terribile dimenticato, il senso di una agghiacciante verità che incombe (forza dell’esperienza); poliziotta che fa da esca con tormento interiore in prima, seconda e terza persona; ecco la mafia con il terribile Don Tano e lo spettro delle corna; pacchi che arrivano con pezzi di un corpo umano, la ribellione dei normali contro tutti gli esseri schifosi del mondo; storie di prostitute uccise, il cuore e il sentimento dove sembra che ci sia solo carne e sesso (prende); nel mondo dei fumetti, più precisamente dell’Uomo Ragno e non è per niente sicuro fare il ghostwriter, soprattutto se si è bravi (bella sorpresa); mai fidarsi delle apparenze e occhio ai maniaci delle rosse; ancora sulle apparenze e la defunta nella vasca da bagno, purtroppo, non può dire la verità; talvolta è la carriera di uno dei due a rovinare un matrimonio e allora ci può scappare il morto ammazzato (va pure bene uno qualunque); ancora sull’essere quello che non si è, da parte di chi racconta ma anche di chi ascolta (gioiellino); abbiamo anche l’aconitina insieme a certe statue spellate; si va a Napoli alla fine dell’800 e qui c’è da stare attenti ai sesterzi d’oro; metà Ottocento a Roma, prostituta uccisa come altre, odori, odore di sesso, di eccitazione, odore di chi ha fatto violenza alla violenza della prostituzione, ed è dall’odore che si può scovare l’assassino (ottima novità); storia drammatica che può diventare un bell’articolo per un giornalista.
Stili più brillanti, stili più “posati”, varietà di spazio e tempo, personaggi credibili con pochi tocchi, il groviglio che sta dentro di noi, il passato che ritorna, l’apparenza che inganna, il cambio improvviso di prospettiva, atmosfere di suspense, momenti di pathos, qualche inevitabile ripetizione di schema che in una antologia è del tutto naturale. Ma anche spunti nuovi e interessanti.
In conclusione: a chi ancora oggi ritiene che i nostri giovani (e meno giovani) virgulti non siano capaci di scrivere buoni e ottimi gialli basta suggerire questa antologia e se ne renderanno conto (per essere sincero all’inizio avevo un’altra idea un po’ più drastica).
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