Ricordate Gente di mare?
Nel lontano – televisivamente parlando – 2005 RaiUno pensò bene di offrire al pubblico le avventure, a metà tra il poliziesco e il melodrammatico, della Guardia Costiera di Tropea: dopo aver saturato il mercato con poliziotti, carabinieri e finanzieri era la volta dei bianchi eroi del mare in attesa di vigili del fuoco e – fummo facili profeti – guardie forestali.
Le due stagioni, specialmente la seconda nel 2007, non ci piacquero granché; così quando la sera del 2 dicembre abbiamo rivisto le motovedette in azione, questa volta all’Isola d’Elba, siamo rimasti a dir poco perplessi.
Dapprima abbiamo pensato a una terza stagione a scoppio ritardato, ma titolo e attori erano decisamente diversi; poi a uno spin off – e certe indicazioni sul web accreditavano questa versione – ma le dichiarazioni del regista Negrin durante e dopo la lavorazione lo escludevano categoricamente, pur ammettendo che tale era stata l’intenzione iniziale dei produttori tv; infine abbiamo notato l’estensione della nuova fatica (12 episodi intorno ai 100’) e il fatto che fossero programmati domenica e lunedì in prima serata quasi del tutto al di fuori del periodo di garanzia, appetito dai pubblicitari, e con la sicura promessa di accompagnarci per le feste natalizie; senza contare che su una testata locale on line (http://www.tenews.it/giornale/2011/05/13/ultimi-ciak-elbani-per-la-fiction-gente-di-mare-3-l-isola-37452) si annunciava con toni entusiastici la fine delle riprese nel maggio del 2011 e la messa in onda della serie nell’ottobre dello stesso anno: che neppure la Rai ci avesse creduto sino in fondo, tenendola per un anno nei magazzini?
Ora, dopo alcune puntate, crediamo di esserci fatti un’idea abbastanza precisa de L’isola e non possiamo fare a meno di comunicarvela schiettamente com’è nostro costume: compito assai improbo peraltro di fronte a lusinghieri risultati d’ascolto (all’incirca 1 spettatore su 5 calamitato dalla fiction).
Tara (sic!) Riva è l’affascinante comandante (prima donna in questo ruolo in Italia) della Guardia Costiera dell’Elba: bellissima e discretamente inespressiva, si sposa con un ricercatore, Luca Bottai, che sta collaborando con la EnergySealine: lui naturalmente è per uno sfruttamento delle riserve d’acqua sottomarine ecologicamente compatibile, la multinazionale naturalmente è perfida assai più della Spectre di bondiana memoria e vuole indegnamente lucrarci sopra con esperimenti che mandano in tilt il sistema di orientamento di branchi di balene.
L’infelice Bottai, invece di onorare degnamente il talamo nuziale, corre immediatamente a compiere certi esperimenti indifferibili e salta in aria con la sua nave appoggio: niente paura, si salva, viene raccolto dai pescatori tunisini, drammaticamente smemorato e in procinto di trasformarsi in un blogger ecologicamente agguerrito. Tara, dal canto suo, più bella che mai e vagamente fetish nella sua tuta nera da sub, salva un gran numero di passeggeri di un aereo caduto dopo il decollo davanti alle coste toscane il cui relitto opportunamente galleggia fino a salvataggio completato: naturalmente è l’infido Amery ad aver orchestrato le due stragi.
Se questo non vi basta c’è un latitante, Adriano Liberato, che si nasconde alla legge in una splendida caletta dell’Elba, indisturbato neanche fosse in una sperduta isola dei Caraibi, e che collabora alle indagini di Tara: lei ha perso (ma non sa che non è vero) il marito nell’esplosione e lui la madre (stavolta sul serio) nella tragedia aerea; inutile dire che il clima tra i due si fa sempre più confidenziale. Dall’altra parte del Mediterraneo lo smemorato di Toscana, ora blogger, si fa aiutare dallo zio e dalla sorella di un suo collega morto sulla nave: è indispensabile sottolineare che l’affascinante tunisina comincia a far breccia nel cuore dell’austero neosposo?
E poi, a seguire e a vostra scelta: una hacker, giovane e discretamente sociopatica, (vi ricorda nulla, adepti di Millennium?), nickname Quadrophenia; un fratello adottivo di Adriano; la splendida figlia adolescente di Amery, salvata da piccola misteriosamente (per ora) durante un’operazione dei Caschi Blu e che riceve dal padre regalini quali una villa sull’Elba con splendida vista mare; un ammiraglio De Riso che provoca nello spettatore fiction addicted uno deciso straniamento: l’attore che lo impersona è infatti Massimo Wertmuller che ha appena smesso la divisa del capo dei RIS di Roma sulla rete rivale di RaiUno; mentre invece Simone Montedoro, il nostro latitante in servizio permanente effettivo, transita disinvoltamente in questi giorni, sulla stessa rete, tra la prima visione de L’isola e le repliche di Don Matteo 8 dove riveste i panni del capitano Giulio Tommasi.
Che dire di più (anche perché è sempre una fiction d’indagine e non bisognerebbe rovinare la sorpresa ai telespettatori)?
È vero, siamo decisamente sconvolti dello straordinario successo della serie, ma dovremmo onestamente riconoscere che in questo genere di prodotti il cliente (ossia il pubblico a casa) ha sempre ragione.
Non ci siamo riusciti, ma capiteci: a Natale, quando tutti sono più buoni, concedete, come regalo al vostro solerte recensore, qualche piccola cattiveria.
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