La vedova Tofanin è un’anziana che incute timore in chiunque abbia a che fare con lei.
Passa la giornata a occuparsi della vita degli altri, incapace di avere relazioni di alcun tipo.
E’ solo cattiveria la sua, o le sue motivazioni sono altre?
E tutti gli altri, attorno a lei, che spiegazioni hanno (o danno) per le loro azioni?
Cosa si può scoprire aprendo un portone di un qualsiasi fabbricato nei dintorni di Roma?
Ecco l'incipit de "La vedova Tofanin":
La mattina del 13 gennaio la vedova Tofanin decise di fare una lista.
Era da troppo tempo che nel palazzo le cose non andavano più bene.
La spazzatura non era legata, i gatti dell’inquilina del piano di sotto sporcavano, quello cel 4b aveva
sempre lo zerbino fuori posto.
La vedova Tofanin si era stancata.
Iniziava ogni mattina controllando tutti i sacchetti, passava e ripassava trovando le cacchine dei mici,
spostava lo zerbino contro la porta del 4b ma quello appena usciva lo faceva apposta a lasciarlo
in giro.
Fece la lista e l’avrebbe appesa nell’androne così tutti l’avrebbero vista. Aveva elencato tutti i
difetti che riscontrava nei condomini.
Aveva anche inserito le sanzioni per ognuno di loro.
Sanzioni pesanti, in denaro contante. Il marito della Tofanin - poverino – si era spento a soli 62 anni
dopo una vita passata a fare l’esattore delle tasse.
Le aveva lasciato una bella pensione. Lei – comunque - non spendeva mai più del necessario.
Scendeva a fare le compere dal fruttivendolo – il signor Ino - e protestava vivacemente se le mele
Costavano più di … lire a chilo, non parliamo di quando andava a comprare la carne e il signor
Livio – il macellaio – le metteva la rotella a … lire.
L'autrice: Lori Serrra è nata ad Alba (CN). Nella vita reale si occupa di contabilità presso una casa vinicola; nel tempo libero scrive racconti e libri.
Sito ufficiale www.loriserra.it
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