L'estate è ormai arrivata, le vacanze sono sempre più vicine. Per tutti coloro che sono alla ricerca di qualche consiglio di lettura, segnaliamo due nuove uscite della casa editrice Meridiano Zero: Snake di Mary Woronon e Cargo di Orchidee di Susan Musgrave
Mary WORONOV - SNAKE - Euro 12,00 (tr. G. Zeuli)
Da sempre Cassandra è abituata a lasciarsi dietro tutto ciò che la costringe. Per lei la vita è danzare nuda nel vento, e ascoltare la voce che si leva dalle foglie dagli alberi.
In fuga da una madre ex hippie che cerca di reprimere la sua curiosità fisica e mentale, Cassandra approda sulla scena di Los Angeles poco più che ventenne. Catapultata nelle illusioni elettriche di una città che non dorme mai - scintillante labirinto di locali alla moda e artisti punk, tette al silicone e pornografi in lattice - scoprirà di essere solo in una nuova prigione, fatta di droga e festini sadomaso.
Ma Cassandra è anche colei che sogna, la donna delle visioni che le raccontano il passato e il futuro.
È l'arrivo di Luke, misterioso personaggio dagli occhi gialli, killer occasionale e spacciatore di professione, a strapparla alla falsità di L.A. per condurla in direzione dei suoi sogni. Iniziano insieme una corsa attraverso le sconfinate pianure dell'Idaho, i casinò e il deserto del Nevada, inseguiti dalla polizia e dai loro fantasmi. Ma la loro fuga si avvita in un delirio allucinato, che richiama le strade perdute di David Linch quanto la Las Vegas tossica di Hunter Thompson, ed è destinato a non approdare da nessuna parte.
Dalla penna ribelle della Woronov - attrice, regista e scrittrice habituée della Factory di Warhol - il racconto di un essere metà angelo e metà animale, che cerca di trovare il suo spazio in un mondo fatto di plastica e di uomini opprimenti; una donna con un corpo botticelliano e l'animo di una guerriera, decisa a ottenere ad ogni costo la conoscenza della vera passione: "quella che brucia l'anima finché uno, impazzito, non corre al mare ad annegarsi".
Susan MUSGRAVE - CARGO DI ORCHIDEE - Euro 15,00 (tr. G. Iacobaci)
Scritto in uno stile disincantato, punteggiato di un umorismo al vetriolo, Cargo di orchidee è un romanzo che sa giocare con le parole, e sa manovrare le emozioni in tutta la loro crudele ricchezza. Mentre critica spietatamente quella barbarie di Stato che è la pena di morte, ci parla di voluttà e disperazione, di abbandono e maternità, di erotismo e dipendenza.
Una prosa intensa, 'fisica', di una densità a volte provocatoria, tra le cui pieghe si disegna un intreccio imprevedibile.
La storia si apre tra gli orizzonti ristretti di un penitenziario femminile degli Stati Uniti. Una scrittrice tenta di vivere con intatta dignità i propri giorni, anche se non è sempre facile per una detenuta del braccio della morte. Soprattutto se gravata dalla terribile accusa di aver ucciso il proprio figlio.
Per lei e per le sue compagne di prigionia, Rainy e Frenchy - le "due migliori amiche che ha sempre sognato di non avere" -, l'ironia è una tecnica per ritrovare l'umanità di fronte al comune destino che le attende, la risata una forma di riscatto dall'umiliazione di una fine programmata a tavolino.Ma ecco che dalla voce della donna sgorga il racconto di ciò che l'ha portata fino a lì. Il suo lavoro di traduttrice, una relazione insoddisfacente. Poi durante una visita al carcere di Vancouver, una passione improvvisa, carnale per Angel, boss della droga sudamericano. Rimasta incinta di lui in un furtivo incontro tra le mura del carcere, viene fatta rapire da Consuelo, che non è solo la moglie di Angel, ma anche il capo di un temutissimo gruppo di narcoguerrigliere colombiane. Dopo un rocambolesco percorso attraverso la Louisiana e il golfo del Messico, si ritrova sequestrata su un'isola caraibica, dove è spinta all'abuso di cocaina. Ben presto diventa chiaro perché Consuelo ha voluto rubare quel bimbo non ancora nato?
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