Decisamente alla fine degli anni ’70 qualcosa stava cambiando nel cinema d’azione. Non siamo ancora arrivati all’Era Stallone-Schwartzy che cambierà comunque la percezione dell’action cinema, e neanche al tono fumettistico di Indiana Jones, ma Bond, in qualche modo, non sembra più lo stesso.

Roger Moore è sicuramente a suo agio in questa avventura che, come si evince da un cambiamento nella scritta dei titoli di coda del precedente film, che annunciava Solo per i tuoi occhi, fu concepito rapidamente per seguire il rilancio della fantascienza avventurosa di Guerre Stellari.

Bond nello spazio? In effetti diversi testi di cinema di genere classificano 007 nel filone SF. Non sono del tutto d’accordo anche se questo episodio, con le battaglie in orbita, i mitra laser e tutta una serie di richiami più o meno evidenti nel corso del film, si avvia a essere un meta-genere che supera le barriere per quanto ampie della spy avventurosa.

   

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