Una delle case editrici più attente al thriller storico - la Newton Compton - porta in questi giorni in libreria una premiata autrice di gialli storici finora sconosciuta ai lettori italiani. Heike Koschyk è tedesca ma nata a New York, e nella sua patria europea da anni porta avanti una serie di thriller a sfondo storico.
Esordisce in Italia il romanzo La pergamena maledetta (Pergamentum, 2009).
Dalla quarta di copertina:
1188. In una cupa notte di tempesta, un uomo bussa alla porta del misterioso monastero benedettino di Eibingen. I suoi capelli sono bianchi come la neve e ha il volto deturpato da una smorfia raccapricciante. Quando lo vedono, le suore del convento pensano all’avvento dell’Anticristo, ma in realtà si tratta di fra’ Adalberto dell’abbazia di Zweifalten, amico e confidente della defunta mistica Ildegarda di Bingen. La mattina dopo, il monaco viene ritrovato cadavere nella biblioteca, con un’enigmatica pergamena tra le mani. Quando poi anche una suora viene trovata morta e un terribile incendio divampa distruggendo il tetto della chiesa, appare chiaro che qualcosa di diabolico minaccia il monastero fondato dalla profetessa Ildegarda. Nel tentativo di far luce sui tragici avvenimenti, la giovane nobildonna Elysa da Bergheim si finge un’aspirante novizia per introdursi nel convento senza destare sospetti. L’unico indizio per la soluzione del caso deve essere celato tra le righe della misteriosa pergamena, scritte usando la Lingua ignota creata da Ildegarda come codice per le sue apocalittiche profezie. Quale terribile messaggio si nasconde dietro quei simboli? E perché qualcuno è disposto a tutto, persino a uccidere, per impedire che il segreto venga divulgato?
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Ecco l’incipit:
Mancava poco alla Compieta quando Odilia da Haguenau sentì un bussare esitante alla porta del monastero. All’inizio pensò che fosse stato il forte vento a portarle all’orecchio quel rumore di oggetti sbatacchiati, ma quando i colpi si ripeterono, la donna si alzò dalla sedia nella guardiola, staccò la fiaccola dal suo sostegno e spinse di lato il catenaccio.
In seguito si sarebbe ritrovata a pensare che se non avesse udito niente forse il maligno sarebbe rimasto fuori. Ma in quell’istante, ancora ignara di ciò che era in agguato nelle ombre della notte incipiente, accorse ad aprire il pesante portone.
Si trovò innanzi un uomo anziano, immobile. Indossava l’abito dei monaci benedettini, lacero a dire il vero ma, a quanto si poteva vedere alla luce della torcia, non sporco, sebbene emanasse un odore particolare. Sotto il cappuccio della cocolla, che nascondeva ampiamente il volto, si notava una chioma candida scompigliata dal vento sempre più intenso.
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Heike Koschyk è nata a New York nel 1967, ha diretto un’azienda tessile ed esercitato per anni l’attività di medico empirico prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Ha pubblicato diversi romanzi e una biografia della santa e mistica tedesca Ildegarda di Bingen. Nel 2008 ha vinto l’Agatha Christie Krimipreis, il più importante riconoscimento tedesco per i racconti gialli. Vive ad Amburgo con la famiglia. Il suo sito internet è www.heike-koschyk.de.
La pergamena maledetta di Heike Koschyk (Newton Compton - Nuova Narrativa Newton n. 381), 384 pagine, euro 9,90 (in eBook, euro 4,99) - ISBN 978-88-541-4311-1 - Traduzione di Floriana Pagano
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