Nell’arco di sei mesi, nel 1888 sei donne vengono orribilmente trucidate e mutilate in un quartiere di Londra. Il loro misterioso assassino viene presto battezzato Jack lo Squartatore. Scotland Yard non ha mai scoperto la sua identità.
Oggi, una sconvolgente confessione, post mortem. A oltre un secolo di distanza, la possibile verità. Finalmente il primo serial killer della Storia ha un nome e un volto. Ce lo racconta un libro che la Cairo Editore sta per pubblicare: Jack lo Squartatore, le memorie del misterioso James Willoughby Carnac.
Si tratta del più famoso cold case della storia del crimine: sull’identità di Jack the Ripper sono stati scritti fiumi di parole. La figura dell’assassino seriale che terrorizzò la Londra vittoriana ha ispirato il cinema, la letteratura. Esiste persino un genere letterario che va sotto il nome di Ripperature. Eppure il caso non è mai stato risolto. Finora.
Nel 2007, tra le carte di un celebre autore e illustratore di libri per bambini morto negli anni Trenta, è stato rinvenuto uno strano dattiloscritto contenente le memorie di tale James Willoughby Carnac. Lo scritto è stato analizzato da una serie di esperti e infine dato alle stampe. Ciò che contiene – e che qui leggerete – è, a dir poco, sconvolgente.
Il signor Carnac racconta la propria vita, dai primi ricordi di un’infanzia malinconica a un’adolescenza funestata dalla morte traumatica dei genitori e da una fascinazione morbosa per il sangue. La sua crescita coincide con la consapevolezza della necessità di uccidere, un istinto violento che Carnac cerca di dominare perseguendo i canoni di una vita «normale»: il fidanzamento, gli studi di medicina, la frequentazione dei club. Finché si ritrova costretto a guardare negli occhi quella belva feroce che sonnecchia in lui: non potrà mai vivere come i suoi simili, deve solo trovare il modo di appagare quella che ormai riconosce come sete di sangue recando il minor danno possibile a se stesso e alla società che lo circonda. Meglio allora stroncare la vita infelice di una prostituta alcolizzata e sola che non uccidere una donna nel fiore degli anni, che lascerà un vuoto incolmabile tra coloro che l’hanno amata.
Omicidio dopo omicidio, l’assassino ci conduce nel suo cammino verso l’inferno, fino all’incidente che lo obbligherà a fermarsi e a rientrare nella società nei panni del signore eccentrico dal sarcasmo affilatissimo la cui compagnia è apprezzata per vivacizzare le serate al club. Il quale, però, si vuole togliere un’ultima soddisfazione: svelare, dopo la sua morte (avvenuta a un’età ragguardevole per l’epoca), il mistero sull’identità del primo serial killer della storia.
James Carnac nasce a Tottenham, Londra, intorno al 1860 e muore tra il 1928 e il 1930 in circostanze mai del tutto chiarite. Nel 1888 rimane vittima di un incidente da cui esce gravemente menomato. È autore del dattiloscritto qui pubblicato in cui si dichiara responsabile degli omicidi che hanno insanguinato l’East End londinese nel 1888, attribuiti al misterioso assassino battezzato dai giornali dell’epoca Jack lo Squartatore.
Jack lo Squartatore di James Carnac (Cairo Editore), 336 pagine, euro 16
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