Sicuramente è stato uno dei Bond che più mi hanno influenzato creativamente. Credo di averlo visto decine di volte in tutte le versioni (sullo schermo, in TV, in VHS, in DVD e in Blu-ray!). La prima volta fu all’uscita nelle sale. Grandissima emozione, erano gli anni di Bruce Lee della mia grande infatuazione per l’Oriente, e poi erano anni in cui Segretissimo offriva continuamente delle serie nuove e avvincenti.

In questa seconda prova Roger Moore è ancor più a suo agio con il personaggio. Tiratissimo (considerando che non era più un ragazzino e solo qualche anno prima rivelava qualche chilo di troppo nella caratterizzazione di Brett Sinclair in Attenti a quei due) ironico quel che basta ma anche con una vena di durezza che il suo personaggio perderà nei film successivi. È emblematico l’interrogatorio di Lazar, il fabbricante di proiettili d’oro, e soprattutto il primo incontro-scontro con miss Andrea (Miss Sanders per il pubblico italiano; Maud Adams che sarà l’unica donna a tornare nella serie con un ruolo importante in Octopussy). La schiaffeggia più volte, le torce il braccio, la minaccia. Oggi il pubblico femminista insorgerebbe per comportamento politicamente scorretto. Ma che ci volete fare? Bond sta lottando contro un assassino implacabile che nessuno ha mai visto, certi eccessi di “rudezza” sono logici e anche umanizzanti. Malgrado le smargiassate Bond di Scaramanga un po’ ha davvero paura.

          

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