La casa editrice MilanoNera rende da oggi disponibile in versione digitale il racconto Il fuoco non perde mai, apparso precedentemente su Segretissimo: è il segno che Dario Tonani è passato al “lato nero” della narrativa?
Ne abbiamo parlato con l’autore.
Una rinomata firma della fantascienza si “tinge di nero”: qual è il tuo rapporto con il sempre più ricco filone del fanta-noir?
Ottimo, mi sento a casa. Una casa relativamente nuova, lo confesso, della quale sto ancora esplorando i locali. Nel 2007 l’ingresso, con Infect@ (Urania 1521), nel quale il punto di vista era quello classico di due poliziotti alla ricerca della verità. Due anni dopo, nel 2009, con L’algoritmo bianco (Urania 1544) il salto dall’altra parte della barricata per sondare la prospettiva di un killer. E poi, lo scorso anno con Toxic@ (Urania 1574), a mettere insieme personaggi dell’uno e dell’altro fronte: una coppia di sbirri che cerca d’incastrare un inafferrabile serial killer. Ammetto, una tipologia di storie che mi piace gustare anche come lettore.
Puoi raccontarci qualcosa della genesi del tuo racconto?
C’è qualche autore fanta-noir che puoi consigliarci?
Solito Philip K. Dick a parte, immagino. Be’, farei quattro nomi: Richard K. Morgan con l’adrenalinica saga di Takeshi Kovacs; Michael Marshall Smith col suo reduce-tossico Jack Randall; Maurice G. Dantec, papà del duro Hugo CorneliusToorop; e Richard Paul Russo con il suo tenace tenente Frank Carlucci della polizia di San Francisco. Recentemente ho scoperto però un nome nuovo, una donna: la spagnola Rosa Montero, che ha scritto un libro - Lacrime nella pioggia - dichiaratamente ispirato a Blade Runner in cui si muove la detective replicante Bruna Hursky (lettura godibilissima!).
Dopo aver conquistato la carta, ora il "virus Tonani" sta infettando il digitale: cosa ne pensi del crescente interesse per gli eBook?
“Mondo9” si avvicina e sarà un "brave new digital world": puoi anticiparci qualcosa?
Mondo9 arriverà a novembre nella prestigiosa collana “Odissea” di Delos Books, rivisto e soprattutto con contenuti nuovi rispetto all’edizione digitale delle quattro storie pubblicate da 40k Books.
Ne sono particolarmente felice, perché di solito si segue il percorso inverso, dalla carta al digitale. E questo dà la misura del successo ottenuto nella sua prima incarnazione, per la quale sono estremamente grato a 40k, che ha fatto sbarcare Cardanica (il primo capitolo) in America, dove peraltro ha ottenuto la critica entusiastica di un mostro sacro del genere steampunk come Paul Di Filippo. Sarà un ciclo completo, il primo a cui abbia mai messo la parola fine dopo quelli dei +toon (Infect@ e Toxic@) e quello dell’Agoverso (le due storie di Gregorius Moffa ne L’algoritmo bianco).
Grazie della chiacchierata, ThrillerMagazine. Stay tuned!
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