Dalla Sperling & Kupfer arriva nelle librerie un primo volume dopo la pausa estiva. Si tratta di un thriller  che negli Usa e in Inghilterra ha avuto un successo clamoroso prima pubblicato in formato ebook e poi  sulla carta. Si tratta de Il sotterraneo (The Basement, 2010) dello scrittore inglese Stephen Leather, un nome già noto nel nostro paese in quanto sono stati pubblicati con successo vari suoi romanzi.

La storia di come questo romanzo sia arrivato al successo è emblematica. Può infatti accadere anche a uno scrittore di successo come Leather di vedersi rifiutare un suo lavoro dalla sua casa editrice.

L’autore così ha pensato di autopubblicarlo in formato eBook con il risultato che immediatamente il titolo è balzato in cima alla classifica  di Amazon UK vendendo circa duemila copie al giorno.

Ovvio il successivo passaggio alla carta stampata.

L’azione si svolge nella grande metropoli di New York, una città pullulante di storie e persone, la città ideale per un criminale.

A New York vive e lavora Marvin Waller che cerca il successo come sceneggiatore, ma nella stessa città sta agendo un serial killer che rapisce, tirtura e uccide belle e giovani ragazze, preferibilmente segretarie. Ora ne ha rapita una e gli investigatori Ed Turner e Lisa Marcinko sanno che se non catturano il criminale entro poco tempo anche questa ragazza sarà uccisa.

Sospettano fortemente che Marvin Waller sia il killer anche perchè ha scritto una sceneggiatura che sembra ricalcare le imprese del criminale.

Ma è lui il killer? Oppure la verità è molto diversa dalle apparenze?

il pensiero del serial killer:  

"New York tira sempre fuori il serial killer che è in me. Una gran città per uccidere. La migliore. Circa quindici milioni di persone che vivono gomito a gomito, eppure alla maggior parte di loro non gliene potrebbe fregare di meno degli altri"

Fantastico. Cammini per una strada qualunque della Grande Mela Marcia e l’unico sguardo che incroci è quello di una puttana che cerca di abbordarti o di un accattone che ti tende la mano. Anche procurarsi una pistola è piuttosto semplice, legalmente o meno.

E puoi portartela in una fondina sotto l’ascella o infilata nei pantaloni e la polizia se non ha sufficienti indizi non può certo sbatterti al muro e perquisirti, a differenza di altre parti del mondo. Tutto questo grazie al Quarto Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che recita più o meno: «Il diritto di non subire perquisizioni e confische irragionevoli della propria persona, delle proprie case, e dei propri documenti e beni, non deve essere violato».

L’unica eccezione è quando i poliziotti hanno ciò che loro chiamano «indizio di colpevolezza», il che significa che devono avere una buona ragione per fare queste cose. Amo l’America. A patto di non farmi notare, a patto di confondermi nella massa, me ne posso andare in giro tutto il giorno con una pistola carica addosso, sempre dando per scontato che io sia il tipo di persona che voglia farlo. Naturalmente non lo sono.

E quale altra città del mondo offre una tale varietà di vittime? Non parlo di semplice quantità, ma proprio di tipologia: ricchi, poveri, famosi, sconosciuti, neri, bianchi e di qualsiasi sfumatura intermedia. New York ha tutto, è un autentico buffet per il vero serial killer. Basta non essere troppo ingordi…

L’autore: 

Stephen Leather è uno degli autori di thriller di maggior successo in Inghilterra. È stato oltre dieci anni giornalista per quotidiani come il Times e il Daily Mail. Prima ancora ha lavorato come biochimico, spalatore in una cava, panettiere, benzinaio, barista. Ha iniziato a scrivere nel 1992 e i suoi libri sono stati tradotti in più di dieci lingue. Per la BBC ha firmato programmi e serie tv. Il sotterraneo è bestseller N.l assoluto su Amazon.

Il suo sito:

www.stephenleather.com

la quarta:   

New York. Con una popolazione di circa quindici milioni di abitanti, è facile passare inosservati. Anche se sei un serial killer che tortura e uccide donne giovani, belle, di professione segretarie. L'assassino ha ora catturato una nuova vittima e la tiene prigioniera in un sotterraneo, da qualche parte in città. Ai detective del dipartimento di polizia Ed Turner e Lisa Marcinko tocca l'ingrato compito di passare al setaccio quei quindici milioni fino a trovare il colpevole, prima che sia troppo tardi. E questa volta sono sicuri di averlo individuato: si tratta dell'aspirante sceneggiatore Marvin Waller. È sempre più frustrato perché non riesce ad avere successo, e i poliziotti pensano che la rabbia possa averlo portato a uccidere, anche se lui non sembra minimamente preoccupato di averli alle costole. Via via che il cerchio si stringe, Turner e Marcinko devono però domandarsi se sia davvero lui l'omicida. E, se non è lui, chi può essere? Serve tempo, ma il tempo è l'unica cosa che non hanno. Stephen Leather, maestro del thriller britannico, alterna la voce del sospettato con quella dell'assassino, costringendo il lettore a penetrare nella mente di un serial killer disturbato, in una combinazione perfetta di suspense e terrore, fino allo sconvolgente, imprevedibile, finale.

Il sotterraneo di Stephen Leather (The Basement, 2010)

Traduzione Lucio Carbonelli

Sperling & Kupfer, collana Pandora, pagg. 205, euro 9,90

(volume disponibile anche in ebook)