«Tutto finisce in un libro» diceva Mallarmé: la controversa e chiacchierata operazione che ha portato alla morte sbrigativa di Osama bin Laden non fa eccezione.
Sta per uscire nelle librerie statunitensi un libro scottante, la cui uscita - prevista per un impegnativo 11 settembre - pare sia stata anticipata a domani, 4 settembre. Ma No Easy Day, l’esplosivo racconto di Marc Owen, è veramente un testo affidabile, la testimonianza diretta di come si sono veramente svolti i fatti - che inoltre contrasta con la sommaria storia raccontata dai media - o è l’ennesimo caso letterario che punta sulla naturale tendenza cospirazionista a vedere dietro ogni avvenimento “qualcos’altro che non ci raccontano”?
Il 2 maggio 2011 un manipolo di addestratissimi Navy Seals - seguendo il copione di ogni action movie che si rispetti - penetra nel quartiere residenziale di Abbottabad, in Pakistan, sbaraglia la resistenza armata ed uccide il nemico numero uno degli Stati Uniti. Fa una veloce e confusa foto al cadavere e in fretta e furia si sbarazza del corpo in mare. Dopo dieci anni di terrore, forse è comprensibile che al pubblico non basti quella che sembra la trama di un pessimo film!
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