Ovvia!...
Toscana in giallo di A.A.V.V., Frilli editori 2012.
Diciassette racconti a cura e con introduzione di Giuseppe Previti e presentati da Marco Vichi.
Essendo un toscano mi viene quasi da dire comprate il libro e fatela po’o lunga. Però, poi, qualche indicazione bisogna che la dia. Intanto è una antologia particolare. I racconti prendono spunto da fatti veri, da cronaca viva riferita dall’autore stesso alla fine di ogni racconto. Un’altra caratteristica è l’ampio ventaglio di situazioni temporali che si dispiegano davanti al lettore. E mi pare che si vada dal Medioevo ai giorni nostri. I luoghi, infine, sono quelli tipici della mia terra.
Passando alle tematiche mi affido a qualche appunto sparso preso durante la lettura. Scusate la grammatica, la punteggiatura e pure un certo ordine logico (praticamente scusate tutta la pseudo recensione o non leggetela per niente): ritorno tremendo del carcerato che rivuole i soldi del malloppo, cosa fare?, tra toscani ci sta pure lo scherzo, e che scherzo!, se siamo nel 1944 si pesca un episodio del 1929, una prostituta violentata da repubblichini ubriachi, in un racconto ci si infila nel 1495, poi in un altro nel 1933 con un documento del 1834 sulla riattivazione delle miniere di Massa, un articolo di giornale cambiato ed uno, invece, veritiero anche se il giornalista può perdere il posto, a volte è proprio la moglie che non ne può più dei tradimenti del marito, teste mozzate, tre donne sul loro letto, non sarà mica il fantasma di Veronica Cybo- Malaspina a fare queste cose?, occhio a certi tavernieri se siete ricchi e passate dalla loro taverna, se uno dice in continuazione “mi vogliono uccidere” va a finire che viene accontentato, pure una storia gay che noi toscani siamo aperti, un piano andato a male, un’ombra nera che mette angoscia, a volte non ci scappa neppure il morto se non come ricordo di una tragica vicenda (vedi quella di Francesco de’ Medici e della moglie Bianca Cappello del 1587), delitti irrisolti di campioni sportivi, storie di ragazze sfruttate, sesso e volentieri, violenza, sopraffazione, sempre il solito denaro di mezzo, a volte la guerra, il tradimento, storie tristi (orfanatrofio), sogno o realtà?, illusione d’amore…
In varie epoche, in diversi luoghi, dicevo, diversi stili, una bella antologia piuttosto equilibrata dal punto di vista della qualità (chiaro che qualche racconto si eleva sugli altri), non si fanno capriole di gioia sfrenata ma nemmeno balzi disperati dalla finestra. Una buona, sana lettura che ci riconcilia con questo tipo di narrazione sempre più in mano a bischeracci della parola.
Buono-ottimo ma mi fermo sull’ottimo per apparire volutamente di parte.
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