Tutti, ma proprio tutti dentro ‘sto I Mercenari 2 - The Expendables di Simon West, da Stallone a Schwarzenegger passando per Van Damme, Statham, Norris, Li e Willis (vabbè, ma Steven Seagal?).
Tutti giù in Albania (dove la manovalanza costa meno…) a recuperare il solito plutonio in quantità industriale finito dove non doveva
Giù in Albania con quelle facce un po’ così, quelle espressioni un po’ così (da uso e abuso di botox…).
Giù in Albania a raschiare il fondo del barile, chi a fare il verso a se stesso in attesa di nuove chiamate, chi a farsi il verso e basta sperando che le nuove leve che premono lascino ancora qualcosa da addentare
Giù in Albania a vendicare il giovane virgulto killed in action e alla bisogna a proteggere chi è troppo debole per farlo.
Ma soprattutto giù in Albania a esercitarsi in ciò che non vorresti più vedere al punto che ti sei sforzato di dimenticare, ma lui carogna puntualmente si riaffaccia imperterrito, quell’estetica che sublimata da Peckinpah ne Il mucchio selvaggio, trova qui (e in altri luoghi ancora…) la sua apoteosi bastarda, quella del fare in modo che a morire ammazzati non si sia mai da soli ma sempre e soltanto in mucchi e tra spruzzi di sangue alti così.
Ciò basta e avanza a seppellire quel briciolo di interesse che l’affollato parterre aveva suscitato (ebbene sì…), solleticando la parte più infantile e caciarona che ogni spettatore che si rispetti si porta dentro (a volte fardello, a volte no...).
Informazione uno: a occhio e croce il più in forma rimane Jason Statham (l’unico cui è concesso un combattimento degno di questo nome…). Informazione due: Schwarzenegger (che appare, scompare, riappare…) ormai spara solo da seduto...
Informazione tre: Willis ci dà giù di brutto con la boccuccia a “culo di gallina”…
Ovvio che in giro c’è di meglio (C’era una volta in Anatolia).
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