Era il 1971 quando il quotidiano turco “Gunaydin” presentò le prime strisce a fumetti di un nuovo eroe d’azione: Kara Murat, al servizio di Maometto II.
Scritte da Rahmi Turan e disegnate da Abdullah Turhan, queste storie narravano le avventure di un uomo d’azione del XV secolo ottomano il cui nome - Murat il nero, cioè il coraggioso - rimandava a quel Murat sovrano ottomano del Seicento che, per le sue doti di coraggio, era noto come Kara Murat Pasha.
Il personaggio di Kara Murat e le sue roboanti avventure sposavano l’avventura storica, il pulp ma soprattutto le atmosfere marziali che proprio in quel periodo infiammavano il mondo. Il cinema non poteva certo rimanere indifferente a queste storie d’azione.
A chi affidare un ruolo così avventuroso, un personaggio affascinante e magnetico, se non al più celebre action hero turco del momento? Stiamo parlando di Fahrettin Cüreklibatir, meglio noto con il nome d’arte di Cüneyt Arkin, anche se per il mercato internazionale si è spesso optato per George Arkin. (Con questo nome sono arrivati in Italia alcuni suoi film, come Che carambole... ragazzi e Mettetemi in galera.)
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