Nella primavera del 1912, ormai sessantenne, il dr. Watson ha ormai quasi del tutto abbandonato la professione medica e si dedica alla scrittura di romanzi storici. Gli editori però, si sa, sono ingordi e lo pregano ancora di raccontare altre avventure del suo amico Sherlock Holmes: il buon Watson saltuariamente cede e, consultando vecchi appunti, sforna qualche nuova avventura come questa.

Il buon vecchio investigatore si era ormai ritirato nelle South Downs ma la leggenda che avvolge il suo nome è più viva che mai. Addirittura Watson guida un visitatore all’interno della casa del 221B di Baker Street come se fosse la guida di un museo, presentando oggetti e mobili come se si trattasse di reperti archeologici.

Ma sono finiti i tempi delle novelle di Holmes, il cari vecchi nemici sono cambiati: è il Novecento, il secolo dei nemici infidi e vigliacchi. «Il signor Holmes si troverà ad affrontare individui cui non importa assolutamente nulla della vita umana e si troverà in enorme pericolo. Se non riesce a diventare freddo e spietato come i rivali, ho il sospetto che non riuscirà a sopravvivere.» Gli scontri non sono più cavallereschi, non esiste più l’onore o il rispetto: è un mondo diverso, è un mondo di odio e violenza ma soprattutto di intrighi. Insomma, è tempo che le avventure di Sherlock Holmes diventino una spy story!

 

Watson viene invitato ad unirsi ad Holmes in un viaggio “di tutto riposo” su nave fino in America, Paese nel quale l’investigatore dovrà adempiere ad una missione segretissima. Il dottore accetta di imbarcarsi su una nave dal nome divenuto in seguito tristemente noto: RMS Titanic.

«All’interno sembra quasi una città, capace di portare fino a 3.300 persone, tra passeggeri ed equipaggio, oltre a tutti i divertimenti possibili e immaginabili: campi da squash, una piscina e ascensori fra un ponte e l’altro»: davvero una gran bella nave... se galleggiasse!

Appena messo piede a bordo il povero Watson capisce d’essere stato gabbato dall’amico: altro che viaggio di piacere! Scopre che Holmes - ed anche lui, che lo voglia o meno - deve proteggere durante la traversata Christine Norton, agente inglese che trasporta documenti segretissimi. Ma visto che la ragazza in questione è figlia di quella Irene Adler con cui Holmes aveva condiviso il romanzo Uno scandalo in Boemia, la situazione si fa davvero delicata.

Fra l’Inghilterra e la Germania, poi, i venti di guerra sono sempre più vicini, e fra i documenti segreti della Norton ci sono i piani per un’arma davvero particolare: «si tratta dei progetti per il prototipo di un nuovo sottomarino chiamato Nautilus». Da questa creazione di memoria verniana ci si aspetta grandi cose, in previsione di una futura guerra.

Intrighi, complotti e misteri - a cominciare dalla presenza a bordo del colonnello Moriarty, fratello gemello del celebre Napoleone del male - saranno ricchi condimenti del viaggio di Watson e Holmes.

 

Sherlock Holmes e la tragedia del Titanic di William Seil è molto più di un pastiche: è un gioco che si diverte a prendere personaggi “classici” e ad inserirli in una storia moderna, scritta però come se fosse essa stessa un classico. È un omaggio sentito allo stile di Arthur Conan Doyle ma soprattutto all’avventura investigativa incarnata da Sherlock Holmes e tutte le sue manie e particolarità.

Ricordiamo infine che il romanzo è apparso per la prima volta in Italia nel 2009 grazie a DelosBooks (Odissea Mystery n. 9).