Esordisce in Italia il giovane autore andaluso Juan Jacinto Muñoz Rengel, insegnante di scrittura creativa e conduttore di un programma radiofonico letterario. Dal 2008 pubblica saggi e racconti, ed ora Castelvecchi porta in Italia il suo romanzo L’assassino ipocondriaco (El asesino hipocondríaco, 2012).

   

Dalla quarta di copertina:

Il signor Y., assassino di professione, deve portare a termine il suo ultimo incarico, ma per riuscirci avrà bisogno di superare un grande ostacolo: gli resta un solo giorno di vita. In realtà, sono anni che il signor Y. è convinto di essere in punto di morte, assediato da un numero talmente impressionante di malattie da far pensare a un miracolo clinico. Adesso, su incarico di un misterioso personaggio che preferisce mantenere l'anonimato, deve uccidere il fantomatico e inafferrabile signor Blaisten. Tutti i suoi tentativi vengono però ostacolati dalla sua incomprensibile sfortuna, oltre che, naturalmente, da ognuna delle sue innumerevoli patologie. Appassionato di filosofia e di letteratura, le azioni del signor Y. sono influenzate dal raffronto tra la sua persona e le vite dei “grandi malati”, immaginari o reali, della storia del pensiero. L'ossessione di Kant, le vertigini di Swift, l'alcolismo e le malattie ereditarie di Edgar Allan Poe e la cagionevolissima salute di Proust; manie e sintomi che il nostro assassino non trascura di provare a sua volta in tutta la loro presunta realtà.

   

L’assassino ipocondriaco di Juan Jacinto Muñoz Rengel (Castelvecchi), 189 pagine, euro 16,00 - ISBN 9788876157288 - Traduzione di Pierpaolo Marchetti