Un romanzo che dipinge, con crudezza e insieme lirismo, gli abissi dell’animo umano
Le due facce dell’innocente di Elie Wiesel
Yedidyah è un giovane giornalista che lavora a New York nella redazione di un quotidiano. La sua specialità è la critica teatrale, è sposato con un’attrice ed è molto ben introdotto nella scena teatrale newyorkese. Nessuno è più bravo di lui nel raccontare i successi effimeri, le glorie dimenticate, il fascino racchiuso nella nascita di una nuova stella e la malinconia che colora il suo crepuscolo. Ecco perché rimane estremamente sorpreso quando il suo capo gli affida un compito molto diverso dal solito: occuparsi della cronaca del processo di Werner Sonderberg, un giovane tedesco residente negli Stati Uniti. È stato accusato dell’omicidio di un suo anziano parente, trovato morto in fondo a un crepaccio nei monti Adirondack. Di fronte al giudice, Sonderberg si è dichiarato «colpevole e non colpevole», scatenando l’attenzione morbosa di tutti i media. Neppure i più accaniti cronisti, però, riescono a far emergere la verità: quello che pareva solo un distinto gentiluomo europeo nascondeva molti segreti, riguardanti la sua identità e il suo coinvolgimento nella tragedia dell’Olocausto. Segreti che lui e Werner hanno dovuto affrontare sull’orlo di quel crepaccio. Segreti che lo stesso Yedidyah ha paura di fronteggiare perché lo riportano indietro nel tempo, alla storia della sua famiglia, a una cicatrice che il tempo non ha ancora sanato. E che forse mai potrà sanare.
Elie Wiesel, nato nel 1928 a Sighet, in Transilvania, è stato deportato ad Auschwitz e poi a Buchenwald: prima di essere liberato nell’aprile del 1945, nei campi ha perso i genitori e una sorella. Dopo avere studiato a Parigi, ha iniziato a lavorare come giornalista. In seguito a una conversazione con François Mauriac ha deciso di raccontare la propria esperienza in un libro, La notte, che è stato tradotto in più di trenta lingue. È autore di oltre 40 libri tra romanzi, saggi e testi teatrali, e di una autobiografia in due volumi. Con Garzanti ha pubblicato Dopo la notte (2004), Le storie dei saggi (2006) e La danza della memoria (2008).
Dopo aver vinto il Premio Nobel per la Pace nel 1986, ha dato vita con la moglie Marion alla Elie Wiesel Foundation for Humanity. www.eliewieselfoundation.org
Un mare di silenzio di Cristina Rava
È un freddo pomeriggio di Capodanno, in un paesino dell’entroterra ligure. Ardelia Spinola, genovese, è medico legale. Viene chiamata per un duplice omicidio: due algerini uccisi a fucilate in una casupola di campagna. Uno faceva il pediatra, l’altro era ancora un ragazzo. Poco lontano, mentre si avvicina al suo pick-up, Ardelia trova una chiavetta usb e prima di consegnarla al giudice decide di dare un’occhiata. Quando la apre, trova un testo in arabo...
Inizia così un’indagine difficile e molto pericolosa, anche perché Ardelia ama fare di testa sua. Per fortuna a darle una mano, c’è Gabriel, un ottantenne che dalla vita ha imparato molte cose. E poi ci sono le amiche, quelle che arrivano da Genova e quelle che incontra nelle sue avventure.
Cristina Rava ci fa scoprire una Liguria inedita, piena di ricchezze segrete, colta nella luce fredda dell’inverno: piccoli borghi, un tempo chiusi su sé stessi, ma anch’essi ormai aperti al mondo. È lo scenario ideale per Ardelia, un personaggio femminile di rara simpatia, con le sue manie e le sue passioni: i gatti che vivono con lei, le specialità della cucina locale e di quella etnica, le chiacchiere tra donne, e il suo pick-up Mitsubishi L200, indispensabile compagno delle sue escursioni notturne lungo le strette stradine dell’entroterra...
Cristina Rava (1958) è nata e vive ad Albenga, sulla Riviera di Ponente, dove sono ambientati i suoi libri. Dopo inconcludenti studi di medicina, ha lavorato nel settore dell’abbigliamento e successivamente in campagna, ma sempre con la scrittura come efficace salvagente per galleggiare nella vita. Già autrice di due raccolte di racconti e di una memoria storica, tutte legate al territorio ligure, dal 2007 ha intrapreso la via del noir con cinque romanzi. Un mare di silenzio ha come protagonista il medico legale «molto speciale» Ardelia Spinola.
La ragazza dai capelli di fiamma di Carolina de Robertis
Buenos Aires, 2001. Perla Correa è sempre riuscita a ingannare tutti quelli che la circondano. Ogni mattina si sveglia e lucida la sua superficie di studentessa modello, bella ragazza radiosa, irreprensibile figlia di buona famiglia. Sua madre è avvolta di bellezza e foulard importati e suo padre è un uomo forte e fiero nella sua uniforme militare perfettamente stirata.
Perla è sempre stata considerata molto fortunata ad averli come genitori. Eppure questa è solo una maschera che la ragazza indossa per nascondere il dubbio che le si agita dentro, e sul quale invano tenta di chiudere gli occhi. Un dubbio che si nutre di mezze frasi delle compagne di classe, sguardi impauriti dei vicini, libri di storia sui desaparecidos che suo padre le ha tassativamente proibito di leggere.
Ma una notte, mentre è sola in casa, un uomo entra nel suo salotto. Sembra solo, disperato e affamato. È lì per raccontarle una storia. Una storia che narra di due ragazzi giovani che si amavano, di pesanti stivali neri che sfondano la porta di casa, di un carcere senza scampo e di un ultimo volo sul Rio de La Plata. E che incendia la vita perfetta di Perla riducendola in fumo.
Inizia così un viaggio che la costringe a confrontarsi con la vera sé stessa e con la storia più dolorosa del suo paese. Dove solo il fuoco del coraggio che ha sempre nascosto tra le pieghe di una falsa tranquillità l’aiuterà a rinascere una seconda volta dalle sue ceneri.
Dopo il grandissimo successo della Bambina nata due volte, Carolina De Robertis si riconferma una voce unica nel panorama letterario mondiale. Appena uscito, La ragazza dai capelli di fiamma è stato recensito con entusiasmo dalle più importanti testate americane e ha conquistato il cuore dei lettori.
La prosa luminosa di Carolina De Robertis ci regala una gioiello pieno di dolore e magia, il ritratto indimenticabile di una donna che si ribella al silenzio della Storia.
Carolina de Robertis, già traduttrice pluripremiata e scrittrice di racconti, è cresciuta in una famiglia uruguaiana che è emigrata prima in Inghilterra, poi in Svizzera e California. La bambina nata due volte è il suo primo romanzo ed è stato venduto in tutto il mondo. La stesura del romanzo è durata otto anni: la sera si dedicava al libro, e di giorno lavorava come attivista in organizzazioni umanitarie per la difesa delle donne maltrattate.
È con il suo secondo romanzo che ha ottenuto i commenti ammirati della stampa, che ha paragonato il suo stile a quello di grandi scrittori sudamericani, come Gabriel García Márquez e Isabel Allende.
Attualmente vive ad Oakland, in California, e sta lavorando al terzo libro.
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