1978. Una nave da carico nell’oceano in tempesta. Il comandante Vasco Barbagelata, capitano di lungo corso, si trova tra i marosi a combattere contro uno sconosciuto fantasma del passato. Un’onda di sei metri sta per sommergere la sua nave e lui spererebbe di annegare nell'alcool l'attesa di quel momento. Chi sta decimando uno a uno gli uomini del suo equipaggio? Chi ha messo fuori uso la radio di bordo? Chi ha mozzato la mano del suo marconista e ne ha fatto sparire il cadavere? Quale maledizione pesa sul sua nave, la Alexandra Moireghenes? E' un'oscura vendetta che arriva dal passato o un lucido piano destinato a sovvertire il destino della sua vita e di quella dei suoi marinai?
Devo ammetterlo quando mi sono trovato nella pancia del romanzo La regina del catrame (Corbaccio) di Emilio Martini questa seconda novella nera che vi ho narrato e che è intitolata Il Comandante Barbagelata ho subito pensato che si tratta di una storia che sarebbe piaciuta tantissimo a Emilio Salgari, Joseph Conrad ma anche al mio amico Marco Buticchi. Già leggendo l’anno scorso I poeti morti non scrivono gialli (Iperborea) di Bjorn Larsson mi ero divertito a vedere come inserire poesie e meta romanzi dentro alla narrazione di un noir potesse scardinarne lo stampo classico. Emilio Martini con La regina del catrame (Corbaccio) sfrutta a pieno la possibilità narrativa di inserire un romanzo nel romanzo e fin dalle prime pagine affascina i suoi lettori perché a scrivere la storia più bella del libro, quella più inquietante, quella più amara è proprio un povero commissario di polizia. Il vicequestore aggiunto Gigì Bertè, che ricarica le batterie proprio scrivendo per sè storie nere come il petrolio. Bertè trova respiro dalla brutture della sua vita e vince l’amarezza dei casi spesso irrisolti che gli sono stati affidati proprio grazie alla letteratura amara da lui prodotta. E poco importa se il Comandante Barbagelata possa avere le fattezze del marito della proprietaria dell’albergo di Lungariva dove Bertè è costretto a passare le sue nottate e di cui si sente invaghito. Barbagelata è un eroe titanico capace di affrontare qualsiasi tempesta e questo Berté lo saà bene, lui che è mezzo milanese e mezzo calabrese e da sempre ha amato le leggende dannate fin da quando a raccontargliele (costringendolo a non dormire tutta la notte per la paura) era sua nonna. Trasferito a Lungariva (paesino che ha più di un contatto con Santa Margherita Ligure), nel Tigullio, dopo essere stato espulso da Milano il Commissario Bertè è un uomo che guarda con occhio disincantato il mondo che lo circonda. E persino l’indagine sulla morte della ninfomane Lidia Angelici, ritrovata cadavere sulla spiaggia dei Bagni Medusa, non sembra risollevvare il Gigi Bertè dalla noia della routine quotidiana. Non lo impietosisce per nulla l’immagine del cadavere del cadavere di una donna lapidata a pochi metri da uno stabilimento balneare. La Liguria per lui non è un luogo da turisti, nè un luogo romantico, è semplicemente un porto dove è stato costretto ad attraccare e che ha i suoi aspetti neri e oscuri con i quali preferisce non mescolarsi. Se deve scegliere un tuffo un mare aperto Gigì Bertè preferisce farlo fra le acque in tempesta alla quale è soggetta la nave del suo Barbagelata. Un uomo di cui comprende il destino tragico e che ammira per il coraggio con cui affronta vita, paura e dolore. La letteratura viene in soccorso a Bertè e in parte ne cura le malinconie. Chissà quali saranno le altre avventure immaginarie nelle quali sprofonderà prossimamente come scrittore in titoli come “Farfalla Nera” e “Chiodo Fisso”, previsti in uscita ravvicinata dopo l'estate.
Di una cosa sono profondamente convinto Emilio Martini, il fantomatico scrittore che ha dato avvio a questa originale saga noir per Corbaccio, probabilmente non ha nessuna delle identità false che ha costruito per lui il suo editore. La verità è che anche Emilio Martini è un personaggio immaginario creato dalla mente del commissario Gigi Bertè.
La regina del catrame. Le indagini del commissario Bertè (Narratori Corbaccio)
di Emilio Martini - pag 120 - euro 8,90 - ISBN 978-8863804188
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