Internal Revenues Service... I.R.S. in pratica il Fisco americano. Organizzazione che sospetto non amatissima neanche oltre oceano. A chi poteva venire in mente di realizzare una serie che ha per protagonista un agente delle tasse?

Larry B. Max, atletico, elegante, della bellezza tipica degli eroi dei fumetti resa più bizzarra ed attraente dai capelli precocemente candidi, non è esattamente un esattore. In 14 anni di avventure non lo abbiamo mai visto riscuotere balzelli e imposte a nessuno. Sparare, lottare, amare e investigare sulle strade della finanza internazionale quando s’incrociano con il crimine organizzato sì.

Agente di una sezione speciale dell’I.R.S. Larry Max è, come molti suoi colleghi, un agente investigativo con parecchie licenze e, probabilmente, assomma in un unico personaggio ruoli destinati a team differenti.

             

Stephen Desberg, il suo creatore, è forse uno dei migliori autori del fumetto franco-belga e ha al suo attivo numerose serie che si caratterizzano sempre per le tematiche “adulte” sposate all’avventura più classica all’interno di intrecci sempre piuttosto complessi. Lo Scorpione [2000] è forse l’esempio più eclatante della sua produzione “storica”.

IR$ [apparso su Skorpio dal 2002 al 2003] mi aveva lasciato un po’ perplesso alla sua uscita ma, vinta la prima ritrosia nesono diventato un fan. Cosa c’entra con la spy story a fumetti? Be’ sicuramente si intreccia spesso con complotti internazionali che si svolgono al di là delle frontiere americane ma sono soprattutto i meccanismi narrativi che fanno di Larry Max un agente segreto al pari dei suoi colleghi. Che la sua vicenda personale sia poi particolarmente complicata e “nera” non fa altro che accrescere lo spessore del personaggio, che non si limita più a seguire la pista dei soldi verso lidi lontani che lo portano ai grandi giacimenti di petrolio, alla finanza internazionale, alle manovre più o meno segrete del Vaticano, sino a una lotta spietata tra i discendenti di un generale giapponese responsabile del massacro di Nanchino e l’erede di una potente famiglia della mafia cinese. Larry è coinvolto dal suo stesso passato negli intrecci del potere.

Il padre, famoso produttore cinematografico di Hollywood è stato vittima e protagonista di giochi di sesso, potere, avidità che non hanno nulla da invidiare alle trame ellroyane. Un universo molto americano quindi ma visto con quello sguardo europeo capace di cogliere anche in un fumetto sfumature di ambiguità.

Cosa, purtroppo abbastanza impensabile a casa nostra, dove il fumetto è destinato ai ragazzi o comunque a un pubblico semplice al quale certe situazioni neanche si possono proporre. Invece l’abilità di Desberg sta proprio nel creare una trama fitta in cui si annodano personali vizi e virtù dal protagonista ai suoi antagonisti. Poi il potere, le sparatorie, il sesso, le indagini cementano il tutto.

Ma di fatto è il mistero di Larry Max come uomo che vogliamo scoprire. Sin dai primi episodi, quando lo vediamo impegnato di tanto in tanto in misteriose conversazioni telefoniche con una donna, che ricordano più sequenze di sesso telefonico a pagamento che una vera relazione. Ma sarà davvero così?

           

Negli anni la serie ha svelato alcuni segreti, ne ha approfonditi degli altri, ha persino trovato un cattivissimo che passa da un’avventura all’altra: Phoenix. Ma non basta. Al successo della serie principale Desberg ha accorpato un’altra miniserie di sette episodi dal titolo All Watcher [apparso su Skorpio nel 2011], un thriller sull’alta finanza che coinvolge Max ma solo come comprimario in uno spin-off davvero appassionate, complesso, ricco di sfaccettature.

Insomma grande divertimento per chi legge e molte lezioni da imparare per chi scrive.