Frank Culdhame è un ragazzo di diciassette anni, Frank è un assassino spietato, Frank è uno dei personaggi più cattivi della storia della letteratura. Vive in una sperduta, innominata e grigia isola della Scozia, con un padre ex hippy con chiari segni di follia, la madre lo ha abbandonato subito dopo averlo partorito (forse intuendola presenza del male). Frank odia tutti, il padre, le donne, la sua stessa esistenza e la sua mente sempre più in bilico fra follia e irrealtà lo porta a creare una sua serie di bizzarri e crudeli rituali, fatti di cerimonie oscure e luoghi maledetti, ma soprattutto lo porta a uccidere, spietato e indifferente alla sofferenza altrui. Fra le sue grinfie cadranno animali, insetti e… bambini. Ma tutta la sua esistenza precipitera in un vortice distruttivo da cui sorgerà la sua rinascita in un finale sorprendente e sconvolgente.
La fabbrica delle vespe di Iain Banks è il titolo di esordio del nuovo corso dell’editore Meridiano Zero, e non si può non comprendere come si tratti di un inizio eccezionale. Il libro di Banks è un vero e proprio cult, fonte di ispirazione per decine di scrittori successivi.
Si tratta di un libro, duro, crudele, cinico oltre ogni immaginazione. Il lettore viene travolto e stravolto dalla pagina scritta, il dolore entra nell’anima, scava e colpisce senza pietà facendo si che i personaggi e le vicende segnino indelebilmente chiunque entri in contatto con loro.
La scrittura di Banks è sorprendente (grande la prova della traduttrice Alessandra Di Luzio), l’utilizzo della prima persona amplifica all’inverosimile la crudeltà dell’animo umano. Le morti e le sevizie vengono descritte con una pacatezza e una tranquilla monotonia della vita che sconvolgono per il contrasto emotivo (una pacatezza simile all’American Psycho di Ellis). Il protagonista è allucinante e allucinato, precipitato in un vortice oscuro di follia, che si scioglierà solo nell’inaspettato finale, anch’esso allucinante.
Il periodare e la struttura narrativa a volte sembrano disarmonici e altalenanti, ma tutto si comporrà magicamente nel corso della narrazione, un’ennesima prova di grandezza dell’autore.
Si tratta di un romanzo che esplora i confini estremi e terribili dell’animo umano, una lettura da cui è impossibile distaccarsi, una vicenda che segnerà per sempre il lettore, si deve solo avere… il coraggio di leggerlo.
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