Una misteriosa formula da scoprire, un uomo cinico e disincantato chiamato da tutti er professa (pure se non gli piacciono li “pischelli”) perché parla pulito e tante avventure, fra donne compiacenti e imprevedibili colpi di scena. E fra tutto questo uno stile ardito e accattivante.
La Robin edizioni nella splendida collana La Biblioteca del Mistero, ha da poco pubblicato La formula (Hardboiled) di Mario Quattrucci, si tratta di una nuova edizione riveduta dall’autore rispetto all’originaria pubblicata dall’editore Manni di Lecce una decina di anni fa.
Quattrucci ci sorprende a ogni sua nuova uscita, dopo aver creato e fatto vivere il meraviglioso Commissario Marè, ex questurino romano dall’affascinante e capitolino carattere, ci porta adesso fra i meandri una lingua amata e musicale, dura eppur evocativa, un romanesco fatto di sottili sfumature e capace di oltrepassare semantica e grammatica… poche parole significative, una cadenza del parlare, modi di dire, espressioni curiose che costruiscono un magnifico pantheon di situazioni e di emozioni consegnando a questo agile volume un fascino sorprendente e magnifico.
Si tratta di un testo che andrebbe fatto leggere in tutte le scuole e i corsi di scrittura creativa per dimostrare il potere evocativo delle parole e delle sensazioni che da esse possono scaturire. A volte sembra di essere catapultati fra le pagine del maestro in Quel pasticciaccio brutto di via Merulana, un attimo dopo siamo fra le pagine del duro fra i duri Philip Marlowe. Lo stile di Quattrucci è sempre sicuro e deciso, la parola scritta scorre fluida e tutta la vicenda imprigiona il lettore, che pagina dopo pagina, si lascia catturare consapevole e sognante, desideroso di essere lì, di far parte di tutta la vicenda, di poter camminare fra quelle strade, conoscere quei luoghi, amare quelle donne.
Una grande prova di un grande autore.
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