Se il termine graphic novel è spesso abusata per indicare fumetti scadenti che non riescono a raggiungere il livello di un serial popolare, questo non è il caso di Bocca del diavolo [Bouche du diable, 1990]. Di vero e proprio romanzo a fumetti si tratta.
Diviso in tre albi che scandiscono una vicenda che Jerome Charyn (autore che forse qualcuno ricorda come ottimo romanziere ai tempi di Interno Giallo) avrebbe potuto tranquillamente portare sulla pagina in prosa. Invece ha deciso di affidarsi a François Bouq che possiede un tratto “sporco”, ricco di dettagli, e fotografa sempre ogni inquadratura in maniera originale usando in maniera spettacolare un’ottica grandangolare con un effetto tridimensionale, il punto di fuga spostato sempre dove meno il lettore se lo aspetta.
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