Terzo romanzo per il particolarissimo personaggio creato da Claudia Salvatori. Dopo La genesi del male (Segretissimo n. 1526) e Golden Dawn (Segretissimo 1537), Kira von Durcheim in arte Walkiria Nera torna in edicola con Progetto Lebensborn (Segretissimo 1586).

Ricordiamo che questa donna è una stella del cinema tedesco ma anche una spia, incaricata di missioni di importanza vitale per la Germania direttamente dal Führer in persona. È cresciuta in un circo ed è stata acrobata e trapezista. «Agli inizi della carriera di attrice ha interpretato film di montagna, scalando vette, superando abissi e lasciandosi seppellire da valanghe. La neve e il fuoco, il caldo e il freddo non sono che gli estremi di un unico elemento.» Chiudiamo questa presentazione ricordando l’affetto per la sua gatta Schwarzekatze (“gatta nera”)

  

Siamo nella Germania del 1936 proprio all’apice di un progetto per “forgiare l’umanità futura” attraverso la selezione artificiale del materiale genetico più ariano in circolazione. Alla Walkiria Nera, elemento di grande valore del regime, viene chiesto di reclutare donne disposte a partorire figli da dare al Reich: un compito assolutamente non facile ma che si rivelerà più pericoloso del previsto. Dei misteriosi uomini neri - tenendo fede al proprio nome - stanno rapendo i feti di alcune delle “clienti” del Progetto Lebensborn: per farne cosa? Qual è il motivo del loro agire? E chi sono questi loschi figuri?

Inizia così l’avventura di una donna che sa essere spietata e compassionevole, alla mercé di uomini barbari e invasati... e non sto parlando dei nazisti!

  

Kira (il cui nome non a caso significa trasparenza) è un personaggio particolare perché vive in un mondo e in una cultura che noi oggi condanniamo ma che per lei sono ovviamente “normali”, anzi: dal suo punto di vista lei e i suoi alleati sono i “buoni”! Il problema etico che l’autrice deve affrontare è spinoso e scottante: scegliere come protagonista una donna che lavora per il Reich, che addirittura dialoga con Hitler, significa costringere il lettore a parteggiare per i nazisti... evento che non accadeva in letteratura dai tempi della narrativa nazista!

La Salvatori riesce a far questo perché crea un personaggio che - nomen omen - porta in sé un solido bagaglio etico che non tenta di nascondere, che anzi mostra con trasparenza e forza. Kira non è una nazista, sebbene lavori per i nazisti; non è una integralista né una violenta. Lotta per ideali superiori perfettamente condivisibili dal lettore, ma non è una sognatrice: sa che i nazisti (nel momento storico in cui vive) sono i più forti e quindi cerca di utilizzare la loro forza per perseguire ideali migliori.

È un terreno minato letterario ma l’autrice riesce perfettamente nell’impresa: il lettore parteggia per Walkiria Nera senza sentirsi in colpa di star parteggiando per i nazisti!

 

Con questo terzo romanzo la Salvatori ci guida in una fantastica e incredibile Parigi degli anni Trenta, descritta in modo tale che il lettore senta il bianco e nero trasparire dalle parole.

Incontriamo grandi nomi reali inseriti nella fiction. Da Coco Chanel («dai larghi e drogati occhi neri in cui imperversa una volontà indomabile») a Jean Cocteau («magro e disarticolato come un airone»), da Boris Kochno («un uomo bruno e nervoso, dal fascino slavo») a Jean-Paul Sartre («I suoi tratti non sono classici, ma attraggono nella loro mancanza di definizione»). A Picasso è dedicato un trattamento... degno della Walkiria Nera!

 

Un romanzo d’azione? Un romanzo d’avventura? Storico? Di guerra? Pulp? Davvero difficile catalogare Progetto Lebensborn, perché da tutti i generi sa scegliere gli elementi migliori e li fonde in un qualcosa di nuovo, incatalogabile. Anzi, forse una catalogazione giusta c’è: è un altro ottimo romanzo di Claudia Salvatori.