Eric Shaw è un giovane e disilluso regista di Chicago. Infranto per sempre il sogno hollywoodiano e abbandonato dalla moglie, sbarca il lunario realizzando video commemorativi di defunti, da proiettare durante le cerimonie funebri, e proprio in quest’originale attività dimostra un talento fuori dal comune, riesce infatti a centrare e focalizzare la stessa essenza delle persone. A causa di ciò riceve un’offerta che non può rifiutare: la nuora di Campbell Bradford, miliardario novantenne dalla salute precaria e dalla misteriosa fortuna, gli chiede di realizzare un video sul ricco e misterioso parente recandosi nel minuscolo villaggio dell’Indiana dove tutto è cominciato decenni prima. E così Eric si troverà in questo villaggio sperduto e surreale, in compagnia di una bottiglia di acqua “Pluto Water”, che ha la caratteristica di rimanere sempre fredda anche sotto il sole più torrido. Un acqua che nasce dalle fonti di un fiume sotterraneo che sgorga nel misterioso villaggio, e che farà avere ad Eric inquietanti e crudeli visioni, portandolo a rivivere il passato dell’enigmatico miliardario e che lo guiderà alla ricerca del Fiume perduto da cui tutto a avuto origine.
Il fiume perduto di Michael Koryta è pubblicato dalla Giano editore, nella collana nerogiano.
Si tratta di un romanzo sorprendente e bellissimo. Denso, ben strutturato, costruito con una fantasia e una perizia maniacali. La scrittura di Koryta è essenziale, fresca e dinamica, trascina il lettore in un vortice narrativo da cui è impossibile scampare, si può solo rimanere intrappolati in un intrico di mistero e frammenti di follia. Lo stile è sicuro, senza sbavature, la narrazione procede pagina dopo pagina in un susseguirsi ininterrotto di vicende inesplicabili, accompagnato da un parossistico aumento di tensione e pathos, fino a un originale e sconvolgente disvelamento finale.
Quello di Koryta è un intervento originale e deciso nel panorama editoriale, si tratta di un thriller paranormale che incuriosisce e affascina, trascina e convince, che in molte atmosfere non può non ricordare il migliore David Lynch.
Dialoghi e descrizioni sono ben realizzati, funzionali alla storia la rendono veloce e sicura. I personaggi sono il punto forte dell’intero romanzo, sorprendenti, ben realizzati e approfonditi. Si innestano con decisione nella fantasia del lettore, e dimostrano come Koryma sia attualmente uno degli scrittori più promettenti e affascinanti dell’intero panorama thriller mondiale.
Visioni oniriche. Personaggi magistrali. Un grande romanzo di David Koryma.
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