Tre avventure brevi in casa Wolfe: un posto eccezionale, «zeppo di esseri eccezionali». Va ricordato infatti che Nero Wolfe «era il migliore investigatore privato di New York; Fritz Brenner era il migliore cuoco e direttore di casa; Theodore Horstmann il migliore aiutante per coltivare orchidee e io, Archie Goodwin, il più eccelso dei tafani»: con una squadra del genere, nessun crimine può rimanere impunito.
I Classici del Giallo Mondadori ripropone questa raccolta, Nero Wolfe non crede agli alibi - apparsa per la prima volta in Italia nel 1983 nella collana I romanzi brevi di Rex Stout a cura di Gian Franco Orsi - in cui il celebre “detective casalingo” (nel senso che non esce mai di casa) deve vedersela con tre casi molto differenti ma in cui impiegherà la sua proverbiale perizia e prontezza di spirito.
Ecco nello specifico le tre storie:
Nero Wolfe non crede agli alibi (Bullet for One, 1948)
La signorina Rooney chiede aiuto a Nero Wolfe: vogliono convincerla che il suo ex capo, il designer industriale Sigmund Keyes, sia stato assassinato da Victor Talbott, sebbene di prove non ce ne siano, e quando lei prova a ribellarsi a questo verdetto sommario la minacciano di considerarla complice dell’omicidio. Il celebre investigatore si ritrova coinvolto in una strana situazione: i suoi clienti lo assumono perché confermi il colpevole da loro indicato, così quando il suddetto presunto colpevole si unisce alla discussione, la serata in casa Wolfe si fa decisamente frizzante.
Tutti in realtà avevano un movente per uccidere Keyes, e gli alibi sventolati con disinvoltura non sono così solidi come si vorrebbe: il nostro investigatore dovrà sfoderare tutta la sua bravura per sbrogliare la matassa ed indagare su un caso che sembrava risolto in partenza.
Nella gola del morto (The Gun with Wings, 1949), racconto conosciuto precedentemente con il titolo Nero Wolfe e la pistola scomparsa.
Margaret Mion si presenta da Nero Wolfe con le idee ben chiare: gli mette subito davanti gli occhi un assegno di cinquemila dollari. «Ho pensato che fosse il miglior modo per iniziare la conversazione», dice. Esce fuori che la donna è innamorata di un uomo, Weppler, sin da quando era ancora sposata con il celebre cantante lirico Alberto Mion. I due amanti hanno rivelato al marito la situazione, contando che questi si comportasse in modo “moderno” e divorziasse da Margaret permettendole di risposarsi; questi – tutt’altro che moderno – si tira invece un colpo di rivoltella. Ora i due amanti sono inguaiati: l’ombra del sospetto aleggia fra di loro. E se non fosse stato un suicidio? E se uno dei due fosse implicato nella morte di Alberto Mion?
Solo una cosa risulta subito chiara all’investigatore: nella storia raccontata, uno dei due amanti sta mentendo. «Un giorno o l’altro dovremmo fare una bella lista di tutti i clienti che ci hanno mentito – commenta pungente Archie. - Però i loro quattrini ci hanno fatto comodo». L’intuito arguto di Nero Wolfe saprà scavare nel torbido di una vicenda che con l’amore, alla fin fine, ha davvero poco a che fare, fino a risolvere il caso della “pistola con le ali”, come recita il titolo originale.
Mascherato per uccidere (Disguise for Murder, 1950)
Il povero Archie è costretto ad organizzare una visita guidata del giardino fiorito che Nero Wolfe tiene e cura in casa propria, intrattenendo i membri del Manhattan Flore Club che alla fine scriveranno un articolo di botanica per la “Gazette”. Riuscito a svignarsela dal gruppo di petulanti visitatori, nello steso stanzino dove si nasconde piomba una donna agitata e sconvolta: nel gruppo di appassionati di botanica ha riconosciuto un ricattatore incontrato tempo prima.
Nero Wolfe non ha tempo per incaricarsi di nuove indagini, visto che è già abbastanza innervosito dalla presenza di tanti estranei che curiosano nella sua abitazione, quindi sarà Archie a dover imbastire un caso con la massima prudenza e discrezione, finché gli eventi non precipiteranno e ci sarà bisogno della presenza autorevole del grande detective.
Rex Stout si diverte ad infilare il suo detective nelle situazioni più spinose, solo per farlo uscire immacolato come un angelo.
La grande esperienza di Laura Grimaldi alla traduzione non fa che arricchire un testo imperdibile per tutti gli appassionati.
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