Il male segue strade imperscrutabili, può attraversare la vita di ognuno di noi, può fare capolino attraverso le pieghe di un’esistenza in apparenza tranquilla e serena, e quando si pone dinanzi a noi, spietato e crudele, le nostre stesse esistenze, il nostro animo, i nostri sentimenti vengono messi alla prova. E dopo questo inaspettato e fatidico incontro, nulla sarà più come prima.
Una considerazione ovvia e lineare, e forse proprio per questo ancor più decisiva e tagliente, che guida i racconti noir dell’antologia Il suonatore di triangolo di Massimiliano Tozzi, pubblicata dalla Robin edizioni nella collana LdS Black. Quello di Tozzi è un esordio deciso e convincente, che attraverso la forma stilistica del racconto di genere, riesce a dimostrare una notevole padronanza di stile e scrittura, nonché una preziosa inventiva.
Le idee di base delle varie storie sono convincenti e originali, e attraverso un periodare denso e ricco (a volte raffinato) conducono il lettore in un universo inquietante e crudele. I dialoghi sono efficaci e taglienti sempre funzionali e centrati sulla narrazione. Le descrizioni di uomini, luoghi e sensazioni sono ben realizzate, a volte essenziali, a volte più dettagliate e approfondite, ma sempre ben riuscite. La precisa volontà dell’autore di non contestualizzare i luoghi della narrazione, limitandosi ad ambientazioni di una provincia anonima e inquietante, fatta di piccole cittadine e paesi di campagna, contribuiscono ad una sensazione di estraniazione e a una originale assolutazzazione delle vicende e del confronto con il male.
Fra i racconti più riusciti si vuole segnalare: Scritto sul muro, In casa della contessa, L’Omino delle fiabe e Il suonatore di triangolo.
Un bell’esempio di narrativa breve ed efficace, un libro riuscito, un ottimo scrittore. Uno stimolo all’inventiva e all’intelligenza del lettore.
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