Roberto Riccardi, ufficiale dei carabinieri, giornalista, direttore responsabile della rivista Il Carabiniere, è autore di Sono stato un numero per l’Editrice Giuntina, di Legame di sangue per la serie Gialli Mondadori, con il quale ha vinto il Premio Tedeschi 2009. Per la stessa serie è appena uscito I condannati.
Potenza della letteratura – potremmo dire parafrasando il compianto Lucia Dalla – restituire a una bambina che non ha avuto la possibilità di diventare adulta, sentimenti, dubbi, delusioni, amori. In una parola, offrirle la possibilità di vivere una vita, pur letteraria che sia.
La bambina, che si chiamava Sissel, è la bella ricciolina bionda ritratta sulla spiaggia nella foto in copertina. Forse è tutto ciò che rimane di quella bambina ebrea, morta con la madre ad Auschwitz.
Ho immaginato che Roberto Riccardi abbia osservato a lungo quella foto ed abbia riflettuto su tutto quello che poteva essere e non è stato a causa di una precisa volontà di distruzione.
L’Autore per raccontare la storia sceglie il punto di vista di due ragazzi: Alba, figlia di una famiglia borghese di Bari, e Nicola, ragazzino dolente e sensibile, che ha perso tutta la famiglia nel bombardamento di Bari e vive con la zia, cameriera nella villa al mare della famiglia della ragazzina.
L’apparente famiglia borghese custodisce un segreto che Alba scoprirà con l’aiuto di Nicola.
Il romanzo si conclude come una favola, lasciando spazio all’amore, alla riconciliazione e alla fiducia nel domani.
La cifra stilistica della scrittura di Roberto Riccardi ne La foto sulla spiaggia è il tono lieve, sempre delicato e a tratti affettuoso con cui riesce a rendere partecipe il lettore della grande tragedia personale e collettiva che ha travolto tutti.
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